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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.12.2010 Neonazi condannato per il furto di Auschwitz
Sconterà la pena in Svezia

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 dicembre 2010
Pagina: 21
Autore: La redazione
Titolo: «Un neonazi condannato per il furto di Auschwitz»

Condannato a due anni e mezzo il responsabile del furto della scritta "Arbeit macht frei" ad Auschwitz. Sconterà la pena in Svezia.
La cronaca sul CORRIERE della SERA di oggi, 31/12/2010, a pag. 21, con il titolo " Un neonazi condannato per il furto di Auschwitz"

CRACOVIA— L’ex leader neonazista svedese Anders Hoegstroem è stato condannato ieri a due anni e otto mesi di carcere per istigazione al furto della celebre insegna Arbeit macht frei dell’ex campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau. Lo ha annunciato il portavoce di un tribunale di Cracovia, nel sud della Polonia e poco lontano da dove sorgeva il lager nazista in cui si stima siano state assassinate 1,1 milioni persone, soprattutto ebrei. Anders Hoegstroem, 34 anni, si è dichiarato colpevole. «Sconterà la sua pena in Svezia, dove sarà trasferito tra sette giorni quando il verdetto sarà esecutivo» , ha spiegato il portavoce del tribunale polacco. La scritta in metallo Arbeit macht frei («Il lavoro rende liberi» ), che appariva sull’ingresso principale dell’ex campo di concentramento, era stata trafugata nel dicembre 2009 e trovata meno di tre giorni dopo, divisa in tre pezzi. Riassemblata, la scritta alta 5 metri è ora custodita all’interno del museo del lager mentre all’ingresso è stata collocata una copia. I cinque polacchi che avevano rubato la scritta divenuta simbolo delle atrocità naziste erano stati immediatamente arrestati: due sono stati condannati ieri a 2 anni e mezzo di carcere e gli altri tre erano stati condannati mesi fa.

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lettere@corriere.it

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