Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Egregio Direttore, è per certi versi bizzarra, ma a pensarci bene non tanto, la notizia del ritiro israeliano dal villaggio di Ghajar,in origine già in bilico tra Libano e Siria,con relative proteste degli abitanti che preferivano evidentemente la presenza dei sodati di Gerusalemme. Altrettanto bizzarro,ma anche in questo caso poi non tanto,l'incipit dell'articolo di Ugo Tramballi al quale deve essere parso troppo "doloroso" dare una notizia positiva su Israele senza infarcirla di qualche annotazione che ricordi,sia mai che qualcuno pensasse diversamente,quanto sono "cattivi" gli israeliani. E allora ci ricorda ,premettendolo subito,"come un ritiro israeliano da territori occupati non è una di quelle cose che capitano tutti i giorni in Medio Oriente...",quasi che Israele stesse occupando appunto tutto il M.O. e "dimenticando" precedenti quali tutto il Sinai,Gaza, e il Libano stesso,tanto per citare qualche esempio e tralasciandone altri (ci si dovrebbe poi chiedere in seguito a cosa quei territori vennero temporaneamente occupati,ma forse è chiedere troppo...); Della serie "non facciamoci mancare nulla" è poi l'ulteriore chiosa: "Pacifisti,milizie,eserciti,chiese,organizzazioni internazionali,opinioni pubbliche e popoli interi sono mobilitati da decenni perchè questo accada". A parte la ridondanza e la ricchezza di retorica del periodo è "curioso" che aggressori in forma di stato , terroristi vari , "pacifinti" ed opinioni pubbliche vessate da dittatori non vengano menzionati nella lista, ossequiosamente celati dietro a vaghe e delicate definizioni. Giustamente,occorre essere obbiettivi,il nostro commenta però "ma quando succede,non è contento nessuno" e pare non essere contento nemmeno lui che,nella chiusa dell'articolo,ci svela il vero e perverso motivo del ritiro : "ma Israele ora ha in mente la realizzazione dello -stato ebraico- : altri 2300 arabi non sono d'aiuto per i calcoli della demografia prestata alla politica". Insomma,ci dice Tramballi,se Israele "occupa" è cattivo ma lo è anche se si ritira.....certo se si levasse definitvamente di torno sarebbe meglio,par di capire,tanto un altro luogo inquieto nel mondo nel quale mandare l'inviato Tramballi ci sarà sempre. Non male per un giornalista che,come la demografia secondo lui,appare prestato (anzi,donato) alla politica.... Cordiali saluti, Gadi Polacco Livorno