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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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E' questa la loro idea di religione e spiritualità? 18/11/2010

E' questa la loro idea di religione e spiritualità?


Cari amici, il pellegrinaggio alla Mecca è un momento solenne in cui milioni di persone compiono degli atti che non capisco e che non giudico, ma che certo sollecitano la mia curiosità antropologica: girano sette volte intorno a una pietra nera che venerano, buttano dei sassi contro una colonna, vagano nel deserto. Cose antiche, anche se ormai modernamente organizzate, con una specie di metropolitana leggera che collega i luoghi del pellegrinaggio e un gigantesco albergo/centro commerciale/monumento/orologio in stile big bang alto qualcosa come settecento metri  a sovrastare il tutto (ne abbiamo già parlato in un'altra cartolina). Ripeto, non giudico, e posso perfino capire che protestino se una discoteca in Spagna si chiama "Mecca" (http://elderofziyon.blogspot.com/2010/09/spanish-muslims-upset-over-mecca.html), anche se la panetteria dove mi servo qualche volta a Milano ha nome Betlemme (giusto, perché Bet Lechem vuol dire casa del panae...) e nessun cristiano o ebreo ha protestato, per quel che ne so, per l'uso commerciale del nome del paese dov'è nato Davide e Gesù.

La cosa che mi rende un po' più perplesso, invece è che durante il pellegrinaggio i fedeli gridassero degli slogan, come a una gigantesca manifestazione. E sapete quali erano questi slogan? Ma sì, proprio quelli: "Morte all'America, morte a Israele". C'è stato anche un bel discorso del responsabile iraniano del pellegrinaggio, Hojatoleslam Ali Qazi-Asgar, il quale, come riporta l'agenzia di stampa araba Ahlul Bayt News Agency ha letto un messaggio della guida suprema Khamenei, che ha esortato i fedeli a "impegnarsi nella lotta e nella resistenza contro gli Stati Uniti e il regime sionista", avvertendo che sono molto più deboli di qualche tempo fa e che "non vi è virtù migliore del sottrarre le nazioni dal dominio dei poteri egemonici [un altro nome per l'Occidente] e nessun vizio è peggiore che dipendere da loro e servirli." (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/140650?utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook)

Diciamo che dal punto di vista politico si tratta di un discorso standard per gli iraniani e non mi meraviglio. Vorrei solo qualche spiegazione dalle persone di buona volontà che sostengono che non bisogna identificare l'Islam con l'Islamismo, che l'Islam è una religione di pace e comunque una realtà spitrituale e religiosa, non una forza politica ostile. E' questa la loro idea di religione e spiritualità?

Ugo Volli


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