Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 17/11/2010, a pag. 16, la breve dal titolo " Sakineh in tv: Sono una peccatrice ".
Dedichiamo questa affermazione, probabilmente storta con la tortura, a quanti tacciono sul destino di quel popolo martoriato dagli Ayatollah islamista.
Dal CORRIERE della SERA, a pag. 19, la breve dal titolo " Iran, agenti attaccano l’ambasciata francese ". Pubblichiamo il comunicato di Fiamma Nirenstein dal titolo " Non credo al video, l'Iran liberi Sakineh e altri detenuti ".
Ecco i pezzi:
Fiamma Nirenstein - " Non credo al video, l'Iran liberi Sakineh e altri detenuti"

Fiamma Nirenstein
"Non credo al video che è stato fatto circolare con una presunta confessione di Sakineh. L'Iran non è nuovo a questi sistemi di auto-accusa e di accuse estorte a proprio tornaconto con la prevaricazione e la paura. L'unica cosa in cui credo è il dovere dell'Iran di rimettere in libertà Sakineh e, insieme a lei, suo figlio, il suo avvocato e i due giornalisti tedeschi, tutti arrestati con pretestuose accuse di spionaggio per essere intervenuti sul caso di questa donna. La mobilitazione internazionale deve continuare per denunciare l'obbrobrio della pena di morte e della tortura di chi è considerato dissidente politico".
www.fiammanirenstein.com
La STAMPA - " Sakineh in tv: Sono una peccatrice "

Sakineh
«Sono una peccatrice». Così Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata alla lapidazione per adulterio e all’impiccagione per complicità nell’omicidio del marito, ha aperto la sua «confessione» alla tv iraniana. Nell’intervista, trasmessa in lingua azera e sottotitolata in farsi, la donna aveva il volto oscurato. La trasmissione, su Channel 2, ha mostrato anche i due cittadini tedeschi arrestati in ottobre in Iran, mentre intervistavano il figlio e l’avvocato di Sakineh. Anche loro hanno «confessato» di aver commesso «un errore» e di essere stati «ingannati».
CORRIERE della SERA - " Iran, agenti attaccano l’ambasciata francese "

Ahmadinejad
PARIGI — Sale la tensione tra Iran e Francia, che ieri ha convocato l’ambasciatore iraniano a Parigi per protestare contro i «gravissimi atti di violenza» commessi domenica dai servizi di sicurezza iraniani all'ingresso dell’ambasciata e residenza dell’ambasciatore francese a Teheran, poco lontano dalla sede diplomatica italiana. Gli incidenti, ha precisato una fonte, sono avvenuti quando «40 o 50 agenti in borghese e in divisa» sono intervenuti violentemente per impedire l'ingresso agli ospiti iraniani invitati a un concerto di musica tradizionale persiana. Alcuni sono stati arrestati ma in molti sono stati aggrediti e anche due diplomatici francesi sono stati picchiati. La polizia regolare iraniana non è intervenuta.
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