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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.11.2010 Iraq: il governo sarà guidato da Maliki. Di nuovo
Commento di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 novembre 2010
Pagina: 53
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Il miraggio della ripresa economica motore del compromesso iraqeno»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/11/2010, a pag. 53, l'articolo di Lorenzo Cremonesi dal titolo "Il miraggio della ripresa economica motore del compromesso iraqeno".


Nuri al Maliki

Ancora in Iraq non c’è governo, ma ieri è stato perlomeno annunciato l’accordo di principio per la sua formazione. Un risultato scarno, più dettato dalla necessità di superare lo stallo e lanciare un segnale rassicurante di fronte al ritorno del terrorismo, che conseguenza di un solido compromesso politico. In sintesi: a quasi 8 mesi dalle elezioni del 7 marzo, il premier sciita Nuri al Maliki e il rappresentante del fronte sunnita, Yiad Allawi, dovevano in qualche modo compiere un passo avanti. Specie dopo i gravissimi attacchi contro la comunità cristiana degli ultimi giorni, non potevano più permettersi di litigare dietro le quinte sulle condizioni per la formazione di un governo di unità nazionale. Il risultato è la ripetizione, ma questa volta pubblica, di formule in discussione già da molti mesi. Maliki resta premier: è il suo secondo mandato dal voto del 2005. Il blocco curdo mantiene il controllo della presidenza del Paese, ma perde il dicastero degli Esteri, che va ai sunniti.

Punto delicato, e ancora tutto da definire, è però il ruolo di Allawi. Sin dall’inizio dell’estate è prospettata la sua nomina alla guida di un non meglio chiarito Consiglio per le Politiche Strategiche. Si tratta ora di capire se Allawi avrà davvero diritto di veto sul gabinetto. Il suo ufficio sarebbe altrimenti privo di potere reale. «Se entro un mese non saranno definite le prerogative di Allawi sul governo romperemo l’alleanza con Maliki», minacciavano ieri sera i suoi sostenitori.

Non occorre ripetere dunque quanto fragili siano le intese raggiunte nelle ultime ore. Va però sottolineata la forza trascinante di una coalizione funzionante in Iraq. Si potrebbe finalmente rimettere in moto la macchina produttiva, firmare i contratti pendenti con le compagnie straniere per l’estrazione dagli immensi giacimenti di greggio, dare avvio alla ricostruzione. E proprio il miraggio della ripresa economica potrebbe costituire il motore primo del compromesso politico.

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