Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Daniel J. Goldhagen, Peggio della guerra 08/11/2010
Peggio della guerra Daniel J. Goldhagen Traduzione di Massimo Parizzi Mondadori Euro 24
Daniel J. Goldhagen suscitò numerose polemiche con il suo libro “I volonterosi carnefici di Hitler” nel quale ribadiva la sua documentata convinzione che il popolo tedesco ebbe una responsabilità collettiva nell’Olocausto degli Ebrei. “Presentare il popolo tedesco come lo strumento involontario e inconsapevole nelle mani del Terzo Reich è un resoconto falso e mitologico della storia”, scrisse allora. Torna ora con il suo nuovo libro su un argomento altrettanto centrale e ancora più vicino: lo sterminio di massa. Notizie frammentarie e una notevole disattenzione da parte di tutti, fanno sottovalutare in genere le dimensioni atroci del fenomeno. In anni recenti stermini di massa sono stati perpetrati in Tibet, Corea del Nord, Jugoslavia, nell’Iraq di Saddam Hussein, in Ruanda, nel Sudan meridionale, nella Repubblica democratica del Congo, in Darfur. Il titolo del libro è Peggio della guerra. Sottotitolo: lo sterminio di massa nella storia dell’umanità. In maniera abbastanza sorprendente il saggio apre sul presidente americano Harry Truman che fece sganciare due bombe atomiche sul Giappone nonostante i suoi esperti gli avessero detto che i giapponesi nel 1945 erano pronti a trattare una resa purchè non disonorevole. Duecentocinquantamila esseri umani non direttamente impegnati nel conflitto, vennero sterminati a seguito di quella decisione. “Il nome di Truman dovrebbe essere preceduto, scrive, dall’appellativo “assassino di massa”. Questo saggio non è solo un repertorio di orrori; l’autore cerca di individuare una definizione appropriata per i “carnefici”. “E’ un carnefice chi uccide a bruciapelo e chi uccide a distanza e nel tempo, per esempio affamando”. Tenta di scovare le motivazioni di chi promuove o di chi esegue passivamente queste eliminazioni. Ripercorre la follia di Hitler, descrive gli incubi di Stalin, la stravolta “razionalità” delle loro decisioni. Constata che negli ultimi cento anni i grandi sistemi concentrazionari, gli assassini e gli stupri di massa hanno toccato livelli mai prima raggiunti. C’è un rimedio? Sì, afferma l’autore. Sta in ognuno di noi ma sta soprattutto nella politica. Si tratta di organizzare strumenti che rendano per i vari tiranni gli stermini assai più costosi (in tutti i sensi) di ogni possibile beneficio.