Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
al Aswani si oppone alla traduzione dei suoi romanzi in ebraico In Italia è tradotto e applaudito. Adesso qualcuno lo criticherà ?
Testata: La Stampa Data: 29 ottobre 2010 Pagina: 45 Autore: La redazione della Stampa Titolo: «Al-Aswani: guai a chi pubblica in ebraico il mio Palazzo Yacoubian»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 29/10/2010, a pag. 45, l'articolo dal titolo " Al-Aswani: guai a chi pubblica in ebraico il mio Palazzo Yacoubian ".
al Aswani
Nessun rapporto con Israele, neppure culturale e neppure con le organizzazioni pacifiste meglio intenzionate: è questa - condita da minacce di azioni giudiziarie internazionali - la risposta piccata con cui il medico-scrittore egiziano Ala al-Aswani ha accolto l’annuncio della traduzione in ebraico, non concordata con lui, del suo romanzo bestseller, Palazzo Yacoubian, promossa dal Centro di ricerca Israele-Palestina di Gerusalemme (Ipcri), una benemerita istituzione culturale che sostiene le ragioni della pace e del dialogo. Le copie in ebraico saranno diffuse gratuitamente e in tiratura limitata, destinate per ora solo agli iscritti dell’Ipcri. Ma al-Aswani - che è anche un militante politico visceralmente antisionista e figura tra i fondatori di Kefaya, movimento d’opposizione radicale al presidente egiziano Hosni Mubarak - spara a zero contro il progetto e la violazione del copyright: «Si tratta di un furto e di un atto di pirateria. Con Israele non voglio avere nulla a che fare e denuncerò legalmente l’accaduto dinanzi all’Unione internazionale degli editori».
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