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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Falk scelto perchè è un secondo Goldstone 25/10/2010
A: Lettere <lettere@lastampa.it
Oggetto: Per Marina Verna

Gentile signora Verna,
su La Stampa di oggi lei scrive: "Questa frase, subito
contestata da Israele, è contenuta in un rapporto commissionato
dall¹Assemblea generale dell¹Onu a Richard Falk, professore emerito di
diritto internazionale a Princeton, che aggiunge: «Questa occupazione mina i
presupposti su cui si fondano le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, e
cioè che l¹occupazione israeliana del 1967 fosse temporanea e reversibile».
Questi presupposti sono anche la base per l¹attuale processo, che mira a
creare uno Stato palestinese indipendente e sovrano accanto a Israele. Ora
questo sembra essere diventato un¹illusione, ha aggiunto Falk. Per Israele,
il rapporto è tendenzioso perché non cita mai gli «attacchi terroristici
palestinesi ». Falk replica che il suo incarico verteva sull¹occupazione
israeliana, non su chi avesse ragione o torto nel conflitto
israelo-palestinese".

Forse, per meglio inquadrare il personaggio Falk, professore emerito, dal
2008 esperto per il Council for human rights delle Nazioni Unite, (e qui è
d'uopo ricordare che la sua candidatura, nonostante sia di religione
ebraica, è stata caldeggiata da molti paesi arabo islamici che qualche buon
motivo, evidentemente, dovevano averlo), sarebbe stato opportuno ricordare
quanto si può leggere in un articolo apparso sulle stesse colonne de La
Stampa nel gennaio 2009: "vorrei che il governo israeliano riconoscesse che
la sua politica a Gaza non ha nulla a che fare con la sicurezza e che
sarebbe giusto cambiare l¹approccio sull¹occupazione della Palestina.
Trovare una soluzione a un conflitto che per sei decenni ha visto Israele
invadere e ha devastato la popolazione palestinese".
Appunto, sottolineo, sei decenni di invasione israeliana: poiché la
cosiddetta occupazione dura da quarantatre anni, sembra evidente che il
professore per "invasione israeliana" intende l'esistenza dello stato di
Israele.
Che questo ebreo, professore emerito, esperto dell'ONU, non riconosca il
diritto di esistere dello Stato di Israele è da mettere sempre in evidenza
quando si parla di lui.
Distinti saluti

Emanuel Segre Amar

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