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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Giorgia Greco
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Lois C. Dubin, Ebrei di porto nella Trieste asburgica 25/10/2010

Ebrei di porto nella Trieste asburgica                Lois C. Dubin
Traduzione di Patrick Karlsen
Leg, Gorizia                                                                Euro 38

 

Tutto quel “furor di fabbrica, polvere, baccano di muratori e falegnami lo infastidivano visibilmente, eppure non la smetteva di aggirarsi per il cantiere. Ormai la costruzione era a buon punto, già ferveva il traffico di merci e navi, e le banchine formicolavano “di una popolazione utile, continuamente in moto e affaccendata”. A farla breve, brutte, anzi pessime notizie, perché ogni pietra che s’aggiungeva allo scalo marittimo di Trieste era un colpo per la prosperità di Venezia da tempo in declino. In uno studio, ormai classico, ora tradotto in italiano, Lois C. Dubin tratteggia il grande affresco dello sviluppo di Trieste nel Settecento e della contemporanea ascesa di un colto ceto mercantile ebraico, vero motore del porto asburgico. Siamo abituati a considerare l’impero asburgico come una grande struttura di mediazione tra occidente e oriente europeo, eppure il caso di Trieste dimostra come servisse anche da ponte tra nord e sud, con un flusso vitale di uomini, d’idee, di commerci. La trasformazione di una pigra cittadina di provincia in emporio multietnico fu rivoluzione voluta dall’alto, pianificata fin nei dettagli dalla corte viennese e realizzata facendo leva, in primo luogo, sull’imprenditorialità giudaica. Il modello fu quello di Livorno, in cui già tra Cinque e Seicento i Granduchi avevano garantito agli ebrei notevole libertà, ma ora il mercantilismo di Stato poteva contare sui più raffinati strumenti di un illuminato assolutismo. Alla minoranza vennero così progressivamente riconosciuti ampi diritti civili. In cambio, Maria Teresa e il figlio Giuseppe II pretesero che la comunità ebraica s’integrasse a pieno nella vita sociale.
Dubin dimostra come, per capire il passaggio dell’ebraismo all’età moderna, non sia sufficiente guardare a Berlino e a Parigi. D’accordo con le autorità austriache, gli ebrei triestini misero in atto un radicale svecchiamento dell’istruzione, modificarono la liturgia e ripensarono il rapporto tra tradizione rabbinica e nuove esigenze tecnico-scientifiche. Non a caso gli esponenti dell’illuminismo ebraico berlinese, Moses Mendelssohn e Hartwig Wessely, i cui programmi di riforma trovavano fiera opposizione tra i tradizionalisti di tutta Europa, costruirono un asse preferenziale proprio con la comunità triestina.

 

Giulio usi
Il Sole 24 Ore


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