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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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Bene o male? 24/10/2010

Bene o male?


Abu Mazen, Saeb Erekat, Salam Fayyad

Sapete l'ultima? L'ho appresa dai miei servizi segretissimi: Netanyahu la settimana scorsa ha deciso di prolungare il blocco delle costruzioni. Così, per fare un piacere a Obama. Due mesi, scadenza il 15 dicembre, inizio delle vacanze di Natale. Non l'ha detto a nessuno, per fare una sorpresa. Pensate come sarebbero stati contenti il papa e l'Unione Europea. Ma l'ha fatto sapere agli Usa e all'autorità palestinese. E poi che è successo? Be', niente. Per un po' i palestinesi non si sono fatti trovare. Il loro presidente Muhammed Abbas era ininterrottamente dal commercialista in riunione, per controllare gli investimenti; il capo negoziatore Erkat era andato a vedere gli allenamenti di football americano in California, il premer Fayyad faceva finta di essere il centralinista. Dopo qualche giorno è arrivato un appuntamento per Capodanno. A patto, naturalmente, che il blocco fosse rinnovato. Allora il buon Netanyahu si è appellato a Obama che ha mandato un paio di marines a prendere Abbas per la collottola. E lui ha detto che sì, andava bene, poteva trovare un buco per fine novembre. "Ma per parlare di che?" " Be', della pace," ha risposto Netanyahu. "Voi vi impegnate ad abbandonare le armi, stabiliamo i confini, accettate che noi siamo lo stato del popolo ebraico e ci promettiamo di stare in pace." "Io promesse non ne faccio," ha replicato Abbas. "Voi date subito il passaporto a quei sedici milioni di arabi che – vi assicuro io - hanno almeno un prozio che qualche volta è passato da quelle parti. E poi torniamo ai confini del 1915. A questa condizioni sono disposto a trattare, per esempio dei risarcimenti che dovete darci." "Sedici milioni?" "Sì, non un vecchietto in meno" "Ma non ci sarebbe più il nostro stato..." "Appunto. Nel 1915 non c'era nessuno stato di Israele, solo Impero Ottomano, cioè Turchia."
Guarda un po', il blocco non è stato rinnovato. E le trattative sono ferme. Bene o male?

Ugo Volli


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