Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L’alba Elie Wiesel Traduzione di Emanuela Fubini Guanda Euro 11
L’Alba, del Premio Nobel per la Pace Elie Wiesel (autore del bellissimo romanzo autobiografico “La notte”, di cui “L’alba”, scritto in francese nel ’61, pare un compendio ideale), è il ritratto di un carnefice che diventa vittima – vittima delle devastazioni della propria storia e di una memoria scandita dagli incubi. Protagonista è il giovane Elisha, sopravvissuto (come Wiesel) ai Lager nazisti, dove oltre alla famiglia ha perso tutto: certezze, speranze, senso dell’amore, domande su Dio. Ora, reclutato dai sionisti che lottano contro gli inglesi in Palestina (tra la fine della seconda guerra mondiale e il riconoscimento dello Stato d’Israele), deve giustiziare un membro dell’esercito britannico, catturato invano come ostaggio per evitare l’impiccagione di un terrorista. “L’alba” registra il flusso dei suoi pensieri e ricordi nelle ore che precedono l’esecuzione: immagini dei genitori, luci lontane dell’infanzia, brandelli d’emozione e d’ombra rimasti sospesi nel campo di morte di Buchenwald. Con il suo stile asciutto e potente, Wiesel sa condurci nelle sfere alte della dimensione tragica. La stessa di Primo Levi.