Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Gli orologi rotti non dicono la verità a lungo 03/10/2010
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
"Gli orologi rotti non dicono la verità a lungo"
Assad e Ahmadinejad
Cari amici, è matematico: due volte al giorno un orologio fermo segna esattamente l'ora giusta. Dunque non meravigliatevi se qualche volta – ma non certo due volte al giorno, magari due l'anno - anche ai governanti siriani capita di dire la verità. E' matematica, non cattiva volontà. E' capitato infatti l'altro ieri, quando quel ragazzone con le orecchie a sventola che di mestiere fa il dittatore della Siria ha pronunciato queste immortali parole a proposito dei nagoziati israelo-palestinesi: "the White House is only using its mediation between Israelis and Palestinians to score political points in the United States" come dire che per Obama tutta la faccenda serve solo a raggranellare un po' di popolarità per le elezioni di novembre che si prospettano nerissime per lui, e nella trattative in corso, o forse già finite, non c'è altra prospettiva. Probabilmente ha ragione lui e gli ottimisti si illudono
Però quel momento di verità dell'orologio è brevissimo e infatti subito dopo il dinoccolato oculista siriano ha accettato la massima decorazione iraniana con la motivazione che "il governo e la nazione siriana, bastione avanzato della resistenza lottano da anni contro l'aggressione e l'espansionismo sionista." Assad ha risposto che "la collaborazione fra i due paesi è strategica e necessaria per la pace e l'indipendenza del Medio Oriente (naturalmente l'indipendenza va intesa come la sparizione dell'influenza degli Stati Uniti, non dell'Iran). Vi chiedete dov'è la menzogna, a parte la solita terminologia islamista-stalinista? Eccola: pochi minuti prima il viceministro degli esteri dell'orecchione, tal Faisal Mekdad aveva dichiarato ufficialmente che la sua nazione è pronta a fare la pace con Israele, che se la pace non si realizza è solo perché Israele non vuole, e che la Siria è ansiosa di avere buone relazioni con gli Usa. (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=189906) .
Indipendenza o buone relazioni? Pace o resistenza? Ma entrambi, naturalmente. Promesse di pace e buone relazioni servono a strappare concessioni agli europei e agli americani che abboccano subito (e dell'altro ieri una telefonata di Hilary Clinton al ministro degli esteri siriano, i francesi marciano da tempo al passo di Damasco, eccetera eccetera: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/oridente/grubrica.asp?ID_blog=258&ID_articolo=200&ID_sezione=573&sezione=) . Resistenza e indipendenza, cioè guerra a Israele e all'Occidente, sono i fatti veri la realtà sul campo, che solo i visionari e gli struzzi con la testa sotto la sabbia non vogliono vedere. Gli orologi rotti non dicono la verità a lungo.