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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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La Destra News Rassegna Stampa
21.09.2010 Propaganda antisemita sul sito del partito di Storace
Scrivere per protestare

Testata: La Destra News
Data: 21 settembre 2010
Pagina: 1
Autore: Mauro Vittori
Titolo: «Servi della gleba»

Riportiamo dal sito internet ufficiale di La Destra, partito di Francesco Storace, l'articolo di Mario Vittori dal titolo " Servi della gleba".
Un pezzo antisemita che descrive la presunta influenza degli ebrei sull'economia globale. Nella prima parte dell'articolo, Vittori descrive i vari modelli economici dalle origini ai giorni nostri. Sarà un caso, ma quando si tratta di utilizzare la parola 'accumulare' riferita a denaro, i soggetti sono sempre 'di origine ebraica'. Quello di VIttori è un articolo che, mascherato da analisi economica, diffonde la più bieca propaganda antisemita, quella che dipinge gli ebrei in quanto attaccati maniacalmente ai soldi e disposti a tutto pur di accumularne sempre di più. Uno dei leitmotiv della propaganza nazista.
Invitiamo i lettori di IC a scrivere a La Destra Online cliccando sull'e-mail infodestranews@email.it .
Ecco l'articolo:


Francesco Storace

Nella dottrina sociale della chiesa si studiano tra l’altro, le forme di capitalismo, intendendo con questo le forme di accumulazione di ricchezza nate con la rivoluzione industriale dei primi anni del XIX° secolo. Ma cos’è il capitalismo?
Senza andare troppo indietro nel tempo vediamo in epoca moderna come si genera la accumulazione della ricchezza: le aristocrazie terriere: si basavano sulla coltivazione di grandi appezzamenti di terra di proprietà di aristocratici, che affidavano la gestione di queste a maggiordomi o persone di fiducia. I lavoranti erano spesso pagati con una parte della coltivazione, a volte, come in Russia erano servi della gleba che facevano parte dell’appezzamento di terra e, se questa veniva venduta, ne seguivano la sorte. Ciò è avvenuto fino alla fine del XX° secolo. Questo tipo di capitalismo terriero in Europa  aveva un atteggiamento di tipo conservativo (dei privilegi e nei confronti della borghesia nascente). Era favorita dalla religione cristiana, soprattutto quella cattolica ed ortodossa.
Il capitalismo della rivoluzione industriale: agli inizi del 1800 d.C. la nascita di un nuovo modo di produrre beni in serie ed in grandi quantità, concentrato in luoghi ristretti detti fabbriche e la necessità per i lavoratori di vivere in tanti in prossimità della fabbrica, dette luogo alle città industriali. Le fabbriche producevano pezzi finiti che, rivenduti, producevano un arricchimento maggiore del costo del materiale più il costo della mano d’opera, dando origine ad un “plusvalore” (che sarà poi l’argomento su cui si baserà l’analisi di Carlo Marx nel suo “Capitale”) che origina l’arricchimento per accumulazione del capitalista. Questo genere di capitalismo “progressista” fu favorito da una certa filosofia (il positivismo di A. Comte) e dalla religione protestante, in particolare dal Calvinismo (vedi “Etica protestante e sviluppo del capitalismo” di Max Weber), che vede  coloro che hanno successo come “predestinati da Dio” alla salvezza e gli sfigati come predestinati alla perdizione, per cui il motto calvinista sarà “non si lavora per vivere ma si vive per lavorare”, proiettando sul mondo del lavoro ed il successo che da questo se ne trae la propria predestinazione alla salvezza futura. Se poi si considera che le opere buone (importantissime per i cattolici),  non hanno effetto per questa salvezza, si capisce come certi capitalisti anglosassoni siano così privi di scrupoli.
Il capitalismo globalizzante e finanziario: è quello più recente, che trae dalla globalizzazione e delocalizzazione vantaggi economici e finanziari. Non è più importante avere soldi o capitali, ma è importante avere la fiducia di chi i soldi li gestisce (banche, assicurazioni, finanziarie etc.). Lavorano ai confini della legalità, spesso sconfinando e muovono ingenti quantità di risorse finanziarie. Trovano terreno fertile in ambienti di origine religiosa protestante ed israelita.
Venendo ai giorni d’oggi, vediamo i tipi di accumulazione del capitalismo:
-    Accumulazione per sommatoria; è quello onesto, classico, per cui l’imprenditore investe i propri soldi in una impresa, assume mano d’opera, attrezzature, produce, rivende e con il ricavato paga gli operai equamente, i fornitori, le macchine e con quanto rimane ne trattiene un po’ per sé ed il resto lo reinveste nell’azienda e nello sviluppo tecnologico di questa. Capitalismo prevalente nei paesi protestanti.
-    Accumulazione per sottrazione: è ai limiti della legalità; si basa principalmente sul cercare di sottrarre fondi allo Stato (IVA non pagata, o aprendo all’estero dove si pagano meno tasse). Ai lavoratori (pagati in nero o trasferendoli all’estero dove si paga meno la mano d’opera). Ai fornitori (pagandoli dopo 1 anno o più), e così via. Capitalismo prevalente nei paesi cattolico-ortodossi.
-    Accumulazione criminale: è quello del capitale che si accumula con azioni criminali, magari con un ammanto legale; droga, prostituzione, sfruttamento dell’uomo, importazioni tossiche, rifiuti tossici, off-shore etc. L’ammanto legale serve poi per ripulire i guadagni ed operare nell’ombra. Questo genere di capitalismo si sviluppa in tutti i paesi con preferenza per quelli cattolici e forte presenza israelita. (vedi le guerre tra gangsters italiani, irlandesi ed ebrei all’inizio del secolo scorso negli Stati Uniti).
-    Accumulazione satanica: è quella che non attribuisce importanza ai soldi ed al potere in sé ma che ottiene soddisfazione dall’impoverimento di interi stati o gruppi di stati; è ad es. quello che accadde qualche anno fa all’Italia quando il finanziere d’origine ebraico-ungherese Soros (nato Schwartz) mosse uno straordinario attacco finanziario al nostro paese che la Banca d’Italia non potè sostenere e la lira si svalutò impoverendoci di colpo. O quello dei famosi “subprime” americani che hanno prima impoverito migliaia di investitori americani e poi colpito banche negli Stati Uniti ed in Europa. Azione per cui l’ebreo americano Bernard Madoff sta scontando una decina di ergastoli. Se poi consideriamo il contributo dato dai grandi gruppi bancari americani come Rothschild e Rockefeller all’inizio del secolo scorso alla satanica rivoluzione bolscevica ed ai danni prodotti da questa, possiamo ben comprendere quali siano le forze occulte che manovrano il mondo.
Attualmente anche in Cina, crescente potenza industriale e finanziaria si inizia a temere un attacco portato da quella che definiscono “cricca bancaria ebraica”, (vedi libro “Currency Wars” di Song Hongbing pubblicato nel 2007).
Alla luce di quanto abbiamo detto fin’ora si può ipotizzare cosa sta succedendo in Europa con la situazione prodotta dagli occhiuti speculatori in Grecia ed il futuro attacco all’Europa: maggior povertà, tensioni sociali che sfociano in violenza, senso di sfiducia, tendenze autoritarie ed il solito tentativo insurrezionale bolscevico.


infodestranews@email.it

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