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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Per Filippo Landi i pericoli per la pace vengono da una parte sola 03/09/2010

In questi giorni in cui, accettando la richiesta israeliana di negoziati diretti, il Presidente USA, Barak Obama, è riuscito a far incontrare Abu Mazen e Nethanyau, duole constatare come il TG3 prosegua, "grazie" al suo inviato in Israele, Filippo Landi, ad orientare i telespettatori in senso negativo contro una delle due parti (sempre la stessa, Israele), attribuendo, nel servizio andato in onda nell'edizione delle 19,30 del 2 settembre, il rischio del fallimento dei negoziati ai coloni israeliani, i cui bambini venivano mostrati mentre giocavano con la sabbia (ritenuta "non loro" dal giornalista), nel tentativo, sottilmente perverso, di accostare l'innocenza infantile con l'ingiustizia.
Peccato che Landi abbia ignorato, nonostante la sua presenza in Israele ed i suoi probabili "agganci" palestinesi, una notizia che getta ombre ben più gravi sul successo delle trattative israelo-palestinesi e che riporto nei due link seguenti:
http://www.corriere.it/esteri/10_settembre_03/estremisti-palestinesi-accordo_9d6b0c6e-b720-11df-b2c1-00144f02aabe.shtml
http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/02/news/mo-papa_casabianca-6704441/?ref=HREC1-6
Considerato che, la presenza di un inviato dei media, si giustifica, anche per i costi sostenuti dalla sua testata (che in questi casi sono pagati con denaro pubblico, trattandosi di un TG Rai), con la possibilità di reperire più facilemente notizie significative di prima mano, al fine di consentire al pubblico di formarsi un'idea quanto più possibile completa della situazione, non ritiene, il Direttore del TG3, di pretendere servizi più completi ed obiettiv da parte del suo inviato in Israele, come è giusto che pretendano i telespettatori?

Distinti saluti
Daniele Coppin


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