Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La giustizia sommaria dei talebani in Afghanistan Medici ammazzati perchè cristiani, donna incinta frustata e uccisa perchè 'adultera'. Commento di Giulio Meotti, cronaca di Viviana Mazza
Testata:Il Foglio - Corriere della Sera Autore: Giulio Meotti - Viviana Mazza Titolo: «Idealisti cristiani, anche pacifisti. I medici ammazzati in Afghanistan - I talebani uccidono una vedova incinta»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 10/08/2010, a pag. 2, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo " Idealisti cristiani, anche pacifisti. I medici ammazzati in Afghanistan ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 16, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo " I talebani uccidono una vedova incinta ".
Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di oggi, pubblicata in altra pagina della rassegna.
Ecco i due articoli:
Il FOGLIO - Giulio Meotti : " Idealisti cristiani, anche pacifisti. I medici ammazzati in Afghanistan"
Giulio Meotti
Roma. Due oculisti, un dentista, una nutrizionista e un infermiere specializzato. Cinque americani morti ammazzati, ognuno con la propria storia e la stessa identità, quella cristiana, che li ha esposti al macello dei talebani. Avevano portato cure e soccorso in una valle dell’Afghanistan dimenticata da tutti, dove neppure i guerriglieri islamici si spingevano più. Molti erano lì da prima che arrivassero i talebani, che li hanno massacrati senza pietà, accusandoli di voler convertire gli afghani al “Dio dei cristiani”. “Abbiamo ucciso nove missionari cristiani. Portavano bibbie. Ed erano spie”. I loro corpi crivellati sono stati trovati da un pastore. Le altre due vittime sono di nazionalità inglese e tedesca. Il dentista Thomas Grams lavorava per un’associazione che fornisce cure dentistiche nel Terzo mondo. Ha sede nel Colorado, uno stato americano ad alta percentuale di evangelici. Laurie Mathews, a capo del Global Dental Relief, dice che “Grams amava l’idea di assistere coloro che non avevano mai ricevuto una cura dentistica”. Grams era partito per l’Afghanistan per curare le vittime musulmane delle torture islamiste dopo aver sentito il discorso di un religioso afghano. Sebbene facesse parte del direttivo della ong, Grams voleva lavorare sul campo. Stava all’estero sei mesi all’anno. E in nove anni, il dentista ha curato 25 mila persone. Lo chiamavano tutti “Dottor Tom”. Ci rimetteva persino economicamente in quel lavoro di dentista al fronte. La ong gli pagava il biglietto aereo, tutto il resto era a suo carico. “Conosceva i rischi, ma voleva andare comunque”, dicono i colleghi. Amava la cultura afghana e voleva spingersi in zone remote del paese. Sapeva che questa ultima missione era molto rischiosa e che un’altra ong aveva rinunciato a partire. “I bambini non avevano mai visto spazzolini da denti e Tom gliene portò a migliaia”, dicono i colleghi dal Colorado. Aveva trentadue anni la bellissima Cheryl Beckett, biologa nutrizionista, idealista figlia di un pastore del Tennessee. “Coloro che hanno commesso quest’atto di terrore devono provare il disgusto che l’umanità prova per loro”, fa sapere la famiglia. Beckett aveva già portato le sue cure in Honduras, Messico, Kenya e Zimbabwe. I genitori non chiamano alla vendetta, anzi, dicono che “la malvagità del terrorismo è piegata da atti quotidiani di pietà”. Un’altra vittima, l’infermiere Glen Lapp, veniva dalla Pennsylvania, terra di quaccheri e mennoniti, i tronconi più pacifisti del protestantesimo americano, gente che attende la morte con il sorriso sulle labbra e in nome della fede vive senza musica, cinema, sigarette e cerniere lampo. Lapp era membro alla Mennonite Central Committee e aveva da poco scritto che “curare le persone con rispetto e amore è cercare di essere un piccolo pezzo di Cristo in questa parte di mondo”. Lapp era tutto tranne che il prototipo della “spia cristiana”, come hanno detto i talebani. Lapp si opponeva al servizio militare, professava un culto che fa a meno di luce, telefono, tv, radio e automobili. Era un figlio di quel terrificante bagno di sangue e pestilenze che fu la Guerra dei Trent’anni e da cui emerse la devastata geografia morale della Germania moderna: pietista e mennonita da una parte, prussiana dall’altra. Una setta cristiana quasi sempre perseguitata e costretta a fuggire, dalle zone originarie di Svizzera, Olanda e Germania verso Crimea, Polonia e infine in Russia. Ma quando la Russia nel 1870 introdusse il servizio militare obbligatorio, incompatibile con il loro pacifismo integralista, emigrarono in massa negli Stati Uniti, dove a tutt’oggi sono stabiliti, in piccole comunità locali autonome, distribuiti tra Canada e nord degli Stati Uniti. Oculista era anche Tom Little da Delmar, nello stato di New York, storico frequentatore dell’Afghanistan da ben trent’anni, ucciso assieme all’amico Dan Terry. La moglie insegnante, Libby, alla Cnn ha detto che “Tom è morto nel posto che amava: offrendo cure oftalmiche in aree remote”. La coppia era arrivata nel paese per la prima volta negli anni Settanta. “Volevamo servire Dio: pensavamo di restare due anni, e sono diventati trentatré”. Una dedizione per il prossimo che li ha spinti a far crescere le loro figlie “in quello che era semplicemente l’inferno”. Il dottor Little sognava di “eliminare la cecità in Afghanistan entro il 2020” e a tal fine, dovunque andasse, cercava di insegnare il suo mestiere agli afghani così che potessero gestire cliniche oftalmiche da soli. Già in un’intervista del 2004, Little aveva parlato dei pic nic fuori Kabul che rischiavano di terminare in sequestri di persona da parte dei talebani. Cinque eroi che saranno ricordati come medici radicali e altruisti, cristiani idealisti che volevano guarire l’Afghanistan dalla malnutrizione, dalle carie dentarie e dalla cecità. Cinque pegni imperituri della guerra al terrore.
CORRIERE della SERA - Viviana Mazza : " I talebani uccidono una vedova incinta"
Prima è stata frustata 200 volte davanti alla folla. Poi è stata uccisa con tre colpi alla nuca. Bibi Sanubar era una vedova, aveva tra i 35 e i 40 anni, e aspettava un bambino. E’ stata accusata di averlo concepito al fuori del matrimonio.
L’esecuzione è avvenuta in pubblico l’altro ieri a Qades, un remoto distretto della provincia di Baghdis, nell’Afghanistan nord-occidentale.
La polizia accusa i talebani che controllano l’intero distretto. La donna sarebbe stata rinchiusa in prigione per tre giorni prima dell’esecuzione. Il suo giudice e il suo boia sono la stessa persona, ha riferito ai medi a l ocali l a polizia: Mullah Mohammad Yousif, un comandante talebano del distretto, che personalmente ne ha deciso l’esecuzione e le ha sparato alla testa. Il cadavere è stato poi gettato in una zona controllata dalle forze afghane. Il presunto amante sarebbe invece riuscito a fuggire o, secondo altre fonti, si è comprato la libertà con una grossa somma di denaro.
Un portavoce dei talebani ha però negato ogni coinvolgimento e ha detto all’agenzia France Presse che si tratta di «propaganda dei media occidentali».
Quand’erano al potere dal 1996 al 2001, i talebani lapidavano e frustavano pubblicamente gli adulteri che venivano giudicati colpevoli dai loro tribunali. Oggi le esecuzioni continuano nelle zone da loro controllate in Afghanistan. Il movimento non è omogeneo, e piccoli gruppi possono agire in maniera autonoma.
Negli ultimi anni, sospetti miliziani talebani hanno ucciso decine di afghani, tra cui almeno una donna a Kandahar, accusati di spionaggio per le forze internazionali. Lo scorso giugno nel l a pr ovi nci a di Helmand, un bambino di sette anni è stato impiccato da un albero, con l’accusa di aver spiato per le forze Usa e Nato. Nell’aprile del 2009, nella provincia di Nimroz, confinante con l’Iran, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 21 accusati di «atti immorali» sono stati fucilati davanti alla moschea locale: tentavano di fuggire insieme contro la volontà delle famiglie.
Le autorità afghane hanno condannato più volte questi atti come «contrari all’Islam». Il capo della Commissione indipendente afghana per i diritti umani, Sima Samar, ha spiegato che si tratta di un’esecuzione extragiudiziaria. «Se davvero c’erano accuse contro di lei doveva essere portata in tribunale». L’adulterio è illegale in Afghanistan e punito con la prigione.
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