Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Eurabia sa come investire i propri soldi 129 milioni di € regalati alla Siria.
Testata: Il Foglio Data: 07 agosto 2010 Pagina: 3 Autore: La redazione del Foglio Titolo: «L’Ue regala 129 milioni alla Siria. Perché?»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 07/08/2010, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " L’Ue regala 129 milioni alla Siria. Perché? ".
Bashar al Assad
L’Ue ha deciso di premiare con 129 milioni di euro l’oltranzismo della Siria, la sua ribadita volontà di non allentare – anzi di rafforzare – l’alleanza con l’Iran, il gioco di guerra che sta conducendo in Libano contro Israele e ora anche il suo rifiuto di permettere l’accesso agli ispettori dell’Aiea al sito nucleare militare bombardato dagli israeliani nel 2007. Questo finanziamento non soltanto cementa il regime di Bashar el Assad, ma suona anche come vergognoso avallo dell’Europa a una Siria che con solare evidenza sta dispiegando tutte le sue forze per innescare un nuovo conflitto in medio oriente, di cui l’aggressione a freddo dell’esercito libanese a quello israeliano di giorni fa è soltanto un anticipo. Ma la pachidermica inerzia dell’Ue non sa e non vuole confrontarsi con le dinamiche reali. Tre anni fa l’Ue e gli Stati Uniti di Obama decisero di tentare di sganciare la Siria dall’alleanza oltranzista con l’Iran. In questa prospettiva erano predisposti aiuti e finanziamenti, come quello di ieri. Ma oggi è chiaro che quella strategia è fallita. Lo stesso Barack Obama ne ha preso atto e il 30 luglio ha prorogato il blocco – rivolto alla Siria – dei beni per le persone che “minacciano la stabilità del Libano perché il proseguimento del trasferimento di armi a Hezbollah, incluse armi molto sofisticate, mette in pericolo la sovranità del Libano, e contribuisce all’instabilità politica ed economica della regione”. Resta ora da capire se l’Ue sia cieca e sorda, o complice.
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