Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
La grande letteratura può venirti in aiuto per commentare fatti e persone del giorno d'oggi; il professor Volli, tempo fa, citando "Il Processo" di Kafka ed io, a commento della sua odierna Cartolina (25/7/10), mi son ricordato del nostro insegnante di lettere, un simpatico bastian contrario, che ci lesse il VI Canto del Purgatorio, 124-126, soffermandosi a commentare con una certa enfasi e con una punta di malignità, i versi seguenti:
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"Ché le città d'Italia tutte piene
son di tiranni, e un Marcel diventa
ogne villan che parteggiando viene"
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Pur nel suo infinitesimo, pasticciato e mal digerito microcosmo ideologico l'aspirante (trombata) deputata comunista Monia Benini, nonché bellicosa crocierista della corsar-turchesca "Mavi Marmara" (maldestramente definita "Exodus n.2" da un infelice ), intervistata, nientemeno, da un sito web nazional-socialista "in un abbraccio rosso-nero intorno al verde dell'Islam" e con un po' di bianco (pacipacipà,ndr), come non manca di far notare il nostro professore, riferendosi ai colori di una nota e famigerata bandiera del terrorismo mediorientale; ecco, questa esimia Benini Monia si candida "per il bene comune" a diventare "Marcel" , Tribuno del popolo, come "ogne villan che parteggiando viene" e tutti i "trampolini di lancio" sono buoni, anche con le combinazioni di "colori" più bizzarri. Un "Marcel" tra tanti parolai dediti, appunto, "al bene comune", troppi purtroppo e Dante ne sapeva qualcosa. Durante la lezione captai l'enfasi usata dall'insegnante, ma non realizzai subito la portata della sua lettura; solo più tardi e con l'esperienza capii meglio.