Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 15/07/2010, a pag. 3, l'articolo dal titolo " Ecco i preparativi (italiani) per la seconda flottiglia verso Gaza ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 17, la breve dal titolo " La nave libica arriva in Egitto ".
Ecco i due articoli:
Il FOGLIO - " Ecco i preparativi (italiani) per la seconda flottiglia verso Gaza"

Mohammad Hannoun, fondatore a Genova dell’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Abspp)
Roma. Gli amici di Hamas stanno organizzando una seconda flottiglia per forzare l’embargo di Gaza. E’ ben più possente della prima spedizione, che il 31 maggio ha provocato l’intervento dei corpi speciali israeliani ed è finita con la morte di nove persone: sette navi europee – tra cui una italiana e una svizzera – sono già pronte, anche se bisogna ancora pagare parte dei costi. L’obiettivo è totalizzare venti imbarcazioni e, secondo gli organizzatori della campagna, gli attivisti pronti a imbarcarsi sono già novemila. Nel frattempo il figlio del colonnello Gheddafi, Seif al Islam, ha spedito verso Gaza l’Amalthea, un cargo battente bandiera moldava. Unità della marina israeliana l’hanno seguita a distanza intimandole di cambiare rotta. Ieri il capitano cubano, nonostante l’opposizione degli attivisti a bordo, ha diretto il timone sul porto egiziano di el Arisch. Ma non è escluso che si tratti di un diversivo per cercare di proseguire verso Gaza dalle acque egiziane. I promotori della “Campagna europea contro l’assedio” si sono mobilitati subito dopo l’epilogo sanguinoso della missione della prima flottiglia. In Italia, il 7 giugno scorso, Semih Lütfü Turgut ha aperto le porte dell’ambasciata turca a Mohammad Hannoun dell’Associazione palestinesi in Italia, al presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane e a Manolo Luppichini e Angela Lano, giornalisti militanti che erano a bordo della prima flotta. Nell’occasione Hannoun ha ringraziato il governo turco per il sostegno e ha annunciato “l’allestimento della Freedom flotilla 2, che si comporrà di circa venti navi e 5.000 passeggeri”. Attraverso l’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Abspp) – fondata da Hannoun con sede a Genova – si raccolgono fondi per la nuova spedizione, da depositare presso la Banca popolare etica. La nave italiana è stata noleggiata, ma la onlus avvisa che bisogna “pagare la prima rata del 15 per cento e tra due settimane il resto”. In passato i soldi raccolti dall’Abspp sono finiti alle famiglie degli attentatori suicidi. Il 7 luglio scorso la raccolta fondi ha portato Hannoun anche in Brasile, a capo di una delegazione europea di attivisti anti israeliani, dove il vicepresidente del Senato brasiliano l’ha incitato a “lottare insieme perché si rompa l’ingiusto embargo contro la Striscia di Gaza”. Ma gli amici di Hamas sono molto attivi anche in Svizzera. Per la nave elvetica sono già stati racimolati 250 mila franchi, la metà della somma necessaria. Il promotore è Anouar Gharbi, 45 anni, svizzero d’origine tunisina, che a Ginevra guida l’ong “Diritti per tutti”. Amico del controverso Tariq Ramadan, nei primi anni duemila Gharbi faceva parte di un’associazione amica di Hamas che è stata messa al bando da Stati Uniti e Israele. Può contare sull’appoggio di Ueli Leuenberger, presidente dei Verdi, di Josef Zisyadis – politico svizzero nato a Istanbul– e del socialista Carlo Sommaruga. La seconda “flottiglia della libertà”, che all’inizio del mese si diceva pronta a partire, dovrebbe salpare in agosto, ma è probabile che arrivi di fronte alle coste della Striscia di Gaza a settembre. Sembrerebbe invece pronta al varo la missione della nave Mary, noleggiata dalle “Donne per Gaza”, un’organizzazione europea filo palestinese al femminile. Vorrebbero farla salpare da Beirut, con a bordo personalità cristiane, musulmane e donne non arabe.
CORRIERE della SERA - " La nave libica arriva in Egitto "

IL CAIRO — Si è concluso il confronto a distanza tra la Libia e Israele. La nave libica Amalthea, partita dalla Grecia sabato scorso e inizialmente intenzionata a rompere l’embargo marittimo imposto da Israele a Gaza, è arrivata ieri nel porto di El Arish in Egitto. Trasporta attivisti e un carico di 2.000 tonnellate di aiuti (cibo e medicine) per Gaza, inviati dalla fondazione di Seif Al Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi. La marina israeliana aveva minacciato di intervenire se la nave si fosse diretta a Gaza. Secondo fonti egiziane, gli aiuti e i passeggeri arriveranno a Gaza via terra, attraverso i valichi di Rafah e di Awja.
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