Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 29/06/2010, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Usare il GPS contro gli scud ". Dalla STAMPA, a pag. 24, l'articolo di Andrea Malaguti dal titolo " Ho inventato il pillolo perfetto ".
Ecco i due pezzi:
L'OPINIONE - Michael Sfaradi : " Usare il GPS contro gli scud "

Michael SFaradi
Durante la prima guerra del Golfo i missili “SCUD” lanciati dagli iracheni verso le basi USA in Arabia Saudita e verso Israele furono gli incubi notturni di milioni di persone; non esisteva modo per poterli fermare.
Contro di loro si provò ad adattare i missili antiaerei del tipo “Patriot”, ma a guerra finita si scoprì che il loro impiego aveva causato più danni che benefici.
Da allora, soprattutto dopo la guerra del Libano 2006 con l'uso indiscriminato da parte di Hetzbollah dei missili iraniani terra-terra a corta, media e lunga gittata contro zone abitate, abbiamo assistito ad una vera e propria rincorsa ad ogni tipo di arma che permetta la neutralizzazione dei razzi quando sono ancora in volo.
Già diversi anni che la "avionica israeliana" sta sperimentando i missili antimissile Hetz (freccia) capace di intercettare un missile a lunga gittata fuori dall'atmosfera terrestre e farlo esplodere prima che cominci la sua parabola discendente.
Nei mesi scorsi poi avevamo parlato del sistema Kipa’ Barzel (cupola d'acciaio) progettato dalla Raphael e adatto a contrastare razzi a corta gittata come i Kassam palestinesi.
Che la tensione sia sempre più sull'orlo di una crisi globale lo possiamo capire anche da una notizia pubblicata dal secondo canale della TV israeliana. L’americana Boeing, sta mettendo a punto un sistema a raggi laser che permette l'intercettazione e l'abbattimento di missili terra-terra a lunga gittata.
Il sistema viene montato sul muso di un aereo che viene fatto decollare e volare nelle zone dove si presume avverrà il possibile lancio.
A lancio avvenuto il raggio laser viene guidato verso il missile nemico da una rete satellitare, una sorta di “GPS” estremamente sofisticato e una volta ingaggiata la minaccia il raggio con variazioni di potenza e di frequenze riesce a fare esplodere il missile in volo.
Il telegiornale israeliano ha trasmesso le immagini di alcune prove eseguite sul deserto del Nevada e in mare aperto ed anche se si tratta di uno studio avanzato è chiaro che anche questo sistema, visti i dubbi sulla reale efficacia delle sanzioni applicate all'Iran e le conseguenti tensioni che potrebbero sfociare in un vero scontro armato, dovrà essere operativo nel più breve tempo possibile.
anche se a livello politico Washington e Gerusalemme stanno vivendo un momento difficile la collaborazione fra i due storici alleati, almeno dal punto di vista militare è più viva che mai, e questo segnale non promette nulla di buono per il prossimo futuro.
La STAMPA - "Ho inventato il pillolo perfetto "

Dopo tre anni di esperimenti e molte delusioni, il professor Harim Breitbart, luminare della Bar Ilan University, scienziato, ricercatore ed esperto della Torah, ha alzato all’improvviso le mani al cielo e ha raccolto i suoi più stretti collaboratori nel suo ufficio spartano. «Ce l’abbiamo fatta, convocate la stampa nel campus di Ramat Gam».
E’ tornato a casa, ha baciato la moglie con una insolita passione e si è preparato il discorso per il giorno successivo, quando avrebbe annunciato al mondo che finalmente anche gli uomini, nel giro di soli tre anni, avrebbero avuto a disposizione il loro più sicuro, efficace e fedele metodo di contraccezione: il pillolo.
Anche secondo il «Daily Telegraph», che riportava ieri l’emozione del professor Breitbart, un omone con la testa grossa, piena di riccioli neri e due mustacchi ottocenteschi, il farmaco potrebbe essere disponibile già nel 2013, ma gli studiosi di tutto il mondo esprimono dubbi. «Testato sui topi ha dato risposte eccezionali», ha spiegato lo scienziato israeliano. Ed è proprio questo il punto: testato sui topi. Una esperienza sufficiente? Difficile da immaginare.
Il farmaco, in ogni caso, a differenza della pillola femminile, basata sulla combinazione di piccole quantità di ormoni che inibiscono l’ovulazione, è composto sostanzialmente da una molecola che serve a neutralizzare lo sperma. Un compito che svolgerebbe depotenziando una proteina necessaria per la fecondazione. «Questo metodo, pertanto, non andrebbe a inibire la produzione di spermatozoi, che raggiungerebbero comunque l’utero, ma si occuperebbe di neutralizzarne la capacità procreativa e consentirebbe di evitare, al cento per cento, gravidanze indesiderate», esultano alla Bar Ilan. E gli effetti collaterali, professore? «Nessuno».
Niente mal di testa, niente depressione, niente depotenziamento della virilità, nessuna riduzione del desiderio e persino un’altra invidiabile caratteristica: ogni singola pillola sarebbe in grado di garantire i propri effetti per tre mesi consecutivi. «Grandioso no?».
Secondo una ricerca italiana, condotta da Eta Meta per conto del mensile «Al» su 950 uomini con una età compresa tra i 25 e i 55 anni, il pillolo sul mercato sarebbe destinato a un successo immediato. Un intervistato su due si è detto pronto a farne uso. Breibart si accarezza i baffi. «Anche le donne saranno più tranquille.
Nei nostri studi ci siamo accorti che le mogli, o le compagne, mostrano diffidenza su pillole che vanno assunte quotidianamente. Figurati se mio marito si ricorda, è il commento più consueto. Qui il problema non si pone. Lo vedi prendere la pillola a giugno e non ne parli più fino a settembre.
Semplice no?». Per i topi è stato semplicissimo. Adesso si passerà ai test sulle scimmie. E quando anche loro saranno esauste il pillolo sarà pronto per le farmacie.
Per inviare il proprio parere a Opinione e Stampa, cliccare sulle e-mail sottostanti