Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Cari amici, vi piace il mare? Non quello addomesticato delle spiagge estive, con i castelli di sabbia e i salvagente con le ochette, voglio dire: il mare vero, quello spazio grande che unisce o separa civiltà e paesi, segna barriere ed è teatro di conflitti? Be' se non vi piace bisognerà che vi adattiate, perché è anche lì che si sta svolgendo in questa fase il conflitto di civiltà di cui Israele è involontariamente oggi la posta principale. Per esempio, se vi eravate appassionati alla faccenda della flottiglia (in italiano col gi-elle per favore) e vi eravate chiesti se ci fosse stato un modo alternativo di fermarla senza mettere sul ponte di comando dei soldati o rischiare l'affondamento delle navi, avrete presto delle altre verifiche. E' partita la flottiglia libanese, sta partendo quella iraniana, anche alcuni virtuosissimi ebrei (?) tedeschi ne stanno organizzando una, chissà se Moni Ovadia e Gad Lerner metteranno in mare i loro canottini gonfiabili... Magari questi si potranno fermare senza bisogno di arrembaggi, basterà fare apparire una zattera con fotografi e microfoni che chiedono dichiarazione per distrarre i valorosi naviganti...
Ma il mare non è fatto solo di crociere più o meno armate o spettacolari, è punteggiato anche di porti. Anzi, senza i porti il mare non serve a niente, se non alle gare di apnea. Ed ecco che alle flottiglie si affiancano, inevitabilmente, sindacati e manifestanti portuale. In Svezia, sempre all'avanguardia dell'attivismo sociale, la federazione dei portuali ha dichiarato un boicottaggio di una settimana delle merci israeliane (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=179278) in rappresaglia alla presa delle prima flottiglia. Inutile dire che non hanno mai fatto niente del genere contro la Russia per la Cecenia, contro la Cina per il Tibet, contro la Serbia per il Kossovo eccetera eccetera. Chissà se si guadagneranno anche loro un bel premio Nobel per la pace? Dopo El Baradei e il povero Obama se lo meriterebbero appieno.
Bisogna dire però che sono stati preceduti da gruppi di manifestanti filopalestinesi che hanno bloccato qualche giorno fa il porto di Oakland, per impedire lo scarico di una nave israeliana (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=179040). Peccato che alla fine si siano sbagliati e ne abbiano bloccata una cinese (http://daledamos.blogspot.com/2010/06/in-oakland-anti-israel-protesters-claim.html); ma solo per errore, badate bene. Dato che i cinesi non sono ebrei, non possono essere davvero cattivi... Comunque i manifestanti hanno considerato la loro azione una grande vittoria, anche perché la polizia non ne ha arrestato nessuno: quel che hanno fatto era illegale, ma certamente per una buona causa, dato che era contro Israele. Il mare è grande...