martedi` 13 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Foglio - Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.06.2010 La UE inasprisce le sanzioni all'Iran, ma Lady Ashton potrebbe vanificarle
Intanto Ahmadinejad minaccia l'occidente e continua il programma nucleare

Testata:Il Foglio - Corriere della Sera
Autore: La redazione del Foglio - La Redazione del Corriere della Sera
Titolo: «Le sanzioni costano, la Bomba di più - L’Occidente pagherà per le sanzioni»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 17/06/2010, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Le sanzioni costano, la Bomba di più ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 18, la breve dal titolo " L’Occidente pagherà per le sanzioni ". Ecco i due pezzi:

Il FOGLIO - " Le sanzioni costano, la Bomba di più "


Catherine Ashton

Al Consiglio europeo di oggi, dedicato alla crisi del debito e ai guai finanziari della Spagna, i leader dell’Ue adotteranno un pacchetto di sanzioni supplementari contro il programma nucleare della Repubblica islamica, più forti di quelle del Consiglio di sicurezza dell’Onu. In una rara prova di determinazione, l’Europa è pronta a mettere in discussione i propri interessi economici: le sanzioni unilaterali dell’Ue prenderanno di mira “i settori chiave dell’industria del gas e del petrolio con il divieto di nuovi investimenti, assistenza tecnica e trasferimenti di tecnologie”, è riportato in una bozza anticipata dalla Reuters. Germania, Italia, Francia, Spagna e Austria impediranno alle loro società energetiche di fare nuovi affari con il regime di Teheran. Oltre agli idrocarburi, le misure “volontarie” – agli europei non piace dire “unilaterali” – colpiranno il commercio, le banche, le assicurazioni, i trasporti. Le società tedesche fanno pressioni sulla cancelliera Merkel, ma, come ha detto il suo ministro Westerwelle, “quanto ci costerebbero le bombe nucleari nelle mani dell’Iran?”. La serietà delle sanzioni e la solennità di una decisione dei leader europei sono un’ottima cosa. E’ necessario però stare attenti ai giochi diplomatici di Teheran. I 27 danno il benvenuto “ai recenti sforzi di Turchia e Brasile”, anche se quell’accordo serviva soltanto a far deragliare le sanzioni Onu. L’Alto rappresentante per la Politica estera, Catherine Ashton, ha scritto al capo negoziatore iraniano Jalili per “invitarlo a un incontro”. Alla ricerca di visibilità, Ashton vorrebbe ereditare il ruolo di caponegoziatore della comunità internazionale che era di Solana. Così si rischia la fine di tutti quelli che hanno tentato la “mano tesa”: permettere all’Iran di guadagnare tempo, mentre costruisce nuovi impianti clandestini. Teheran ieri ha fatto sapere che “risponderà entro uno o due giorni alla lettera”. Ciò che ha detto il presidente Ahmadinejad a proposito delle sanzioni dell’Onu – “non devieranno di uno iota l’Iran dal suo cammino nucleare” – vale anche per il pericoloso protagonismo di Ashton.

CORRIERE della SERA - " L’Occidente pagherà per le sanzioni "


Ahmadinejad

TEHERAN— L’Iran ha annunciato la costruzione di un nuovo reattore nucleare per la ricerca confermando l’intenzione di proseguire nel suo programma in campo atomico. Allo stesso tempo, il presidente Mahmud Ahmadinejad (foto) ha detto che il suo governo non respinge a priori l’invito delle potenze a tornare al tavolo delle trattative, nonostante la risoluzione approvata dall’Onu che impone nuove sanzioni a Teheran. Ma ha avvertito che prima la Repubblica islamica porrà le sue condizioni, con il fine di «punire» e fare «pentire» la controparte, cioè l’Occidente. Parole ancora più dure contro Obama, accusato di «interferire con gli affari interni» di Teheran e di esser a capo della «più violenta delle dittature», che non permette agli americani «di esprimere liberamente le proprie opinioni né di manifestare».

Per inviare la propria opinione a Foglio e Corriere della Sera, cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it
lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT