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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Denise Epstein, Sopravvivere e vivere 14/06/2010

Sopravvivere e vivere                   Denise Epstein
Traduzione di F. Bergamasco
Adelphi                                              Euro 13


Nell’agosto ’44, a Parigi, alla Gare de l’Est, arrivarono i treni che riportavano a casa quei fantasmi macilenti che erano i pochi sopravvissuti ai Lager nazisti, molti dei quali in barella. Denise Epstein, figlia di Irène Némirovsky, era lì con la sorella Elisabeth ad aspettare la madre e il padre Michel Epstein. All’arresto della madre, il 13 luglio 1942, Denise aveva tredici anni ed Elisabeth cinque. Da allora divennero due piccole mendicanti in fuga. Ora speravano con ogni forza che il loro calvario stesse per finire. Ma dopo un po’ se ne andarono. Non solo non avevano visto i genitori, ma si resero conto che, ridotti in quello stato, non li avrebbero mai riconosciuti. Li avevano persi per sempre, ogni speranza era caduta. Così racconta Denise Epstein nel suo Sopravvivere e vivere, lunga intervista a Clémence Boulouque che esce ora da Adelphi. Denise decide allora, con eccezionale pietas filiale, di copiare a mano il manoscritto, conservato in una valigia consegnatale dal padre, di quella Suite francaise della madre che uscirà poi nel 2004 con enorme clamore.

Laura Lilli
R2 Cult – La Repubblica


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