Oggi, 22/05/2010, è forse la prima volta che in nove anni il MANIFESTO trova spazio su IC nella sezione "informazione che informa" invece che nella abituale "critiche". Gli è che Michele Giorgio, alla buon'ora, si è ccorto pure lui cha a Gaza c'è del marcio, e, pur con tutto il rispetto verso Hamas, si è deciso a raccontarlo. Di questo gli diamo atto.
Al suo pezzo, precede una "breve" del SOLE24ORE, pubblicata a pag.10, dal significativo titolo " Sventato attentato a Israele, due morti ", poche righe, come si conviene ad una notizia che non merita di più, ma almeno c'è, mentre non l'abbiamo vista oggi su nessun altro altro quotidiano. Eppure è significativa di quanto avviene al confine con Gaza. La riportiamo per prima, segue il pezzo del MANIFESTO.
IlSole24Ore- "GAZA: Sventato attentato a Israele, due morti"

Hamas, al confine con Israele
Dopo mesi di continui tentativi di infiltrazione dalla striscia di Gaza, due miliziani palestinesi armati sono riusciti ieri per la prima volta a penetrare in territorio israeliano e sono stati uccisi da un'unità militare quando ormai si trovavano a breve distanza dal kibbutz di Nirim dove secondo le autorità israeliane stavano per compiere un attentato. Nelle stesse ore un militare israeliano è stato ferito dal fuoco di un cecchino palestinese appostato all'interno della Striscia. Le sue condizioni non sembrano essere gravi. Nei villaggi israeliani vicini alla Striscia molte persone, su consiglio delle autorità di sicurezza, hanno pernottato nei rifugi per il timore di attentati.
Il Manifesto.Michele Giorgio: " E ora nella Striscia le case dei palestinesi le demolisce (anche) Hamas

Caduto in disgrazia ?
Un centro islamico, Fadila, composto da un college, una scuola e unamoschea dovrebbe sorgere al posto delle abitazioni di 180 famiglie palestinesi di Rafah, alcune delle quali poverissime, che Hamas intende abbattere perché sarebbero state costruite «senza permesso su terre demaniali ». La stessa motivazione che gli occupanti israeliani usano per radere al suolo le case palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania. La notizia delle demolizioni pianificate da Hamas ha fatto salire la tensione a Gaza, colpita venerdì notte da pesanti raid aerei israeliani – in apparente risposta al lancio di un razzo palestinese verso Ashqelon – e dove due miliziani del Jihad islami partiti da Khan Yunis ieri sono penetrati in territorio israeliano prima di essere uccisi dai soldati. Già domenica scorsa a Tel al Sultan, alla periferia di Rafah, la polizia e le ruspe del movimento islamico avevano distrutto decine di abitazioni, in buona parte fatte di lamiera e qualchemattone, costruite da famiglie che avevano perduto tutto all’inizio della seconda Intifada nell’ondata di demolizioni attuata da Israele lungo la frontiera traGaza e l’Egitto. Le forze di sicurezza, hanno raccontato testimoni al Centro di Gaza per i diritti umani, sono confluite a Tel al Sultan per spegnere l’opposizione degli abitanti contro le demolizioni e gli agenti in quell’occasione non hanno esitato a caricare quanti si rifiutavano di abbandonare gli edifici. Venti famiglie (150 persone) sono state costrette a cercare rifugio sotto le tende perché le loro case erano «abusive» agli occhi dei dirigenti di Hamas che vogliono le terre degli sfollati per realizzare opere pubbliche. Da un lato, dicono gli attivisti dei diritti umani, vi è la necessità di rispettare la legalità ma dall’altro Hamas dovrebbe cercare soluzioni pratiche per la popolazione prima di demolire e di usare la forza contro persone che hanno già subito un destino durissimo. Il malcontento per le demolizioni si aggiunge alle proteste per i recenti aumenti delle imposte (su sigarette e carburante) decisi dall’esecutivo di Hamas, che di recente ha eseguito cinque condanne amorte (due collaborazionisti di Israele e tre criminali comuni) e fatto arrestare Osama al Farrah, alto dirigente del partito rivale Fatah. Così se in Cisgiordania la polizia speciale dell’Anp di Abu Mazen agisce come una forza di sicurezza parallela all’esercito israeliano – a Nablus,mercoledì notte, è stato arrestato senza alcuna motivazione un leader del movimento islamico, Mohammed Ghazal -, a Gaza Hamas, abbandonata di fatto la lotta armata contro Israele, si dedica alla islamizzazione della società palestinese. L’ultimo singolare provvedimento riguarda le feste nuziali che, per decisione del governo di Hamas, non dovranno andare oltre le ore 22, per non disturbare gli studenti che preparano gli esami dimaturità.
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