Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
copia di e-mail inviata al direttore del Sole24Ore:
Egregio Direttore, il suo collaboratore Roberto Bongiorni ha scritto ieri, in un articolo nel quale racconta la vicenda della ex soldatessa israeliana incriminata per aver sottratto e passato ad un giornalista documenti top secret, le seguenti parole: "la soldatessa Anat Kamm, oggi 23 anni, si è trovata davanti a una scelta molto difficile: ignorare quei documenti segreti su cui aveva messo le mani, oppure fare in modo che qualcuno pubblicasse il contenuto, rischiando però un'accusa di spionaggio. Anat ha preferito rispondere alle autorità militari piuttosto che alla sua coscienza". Lei, direttore di un giornale specializzato nel raccontare le vicende del mondo economico, non può non sapere che normalmente queste vicende accadono non già per necessità di "rispondere alla propria coscienza", come ha scritto Bongiorni, bensì per la possibilità di forti, facili guadagni. Non credo che Bongiorni si sia preoccupato di fare un'indagine in merito, e che da questa abbia potuto trarre la ragionevole certezza che di questione di coscienza si sia trattato. Perché ha allora scritto quelle parole? Non si dimentichi poi che, stante lo stato di belligeranza di Israele con i suoi vicini, non può non apparire evidente come un simile reato, quello cioè di sottrazione, per la pubblicazione, di documenti segretati, sia sempre, in qualsiasi stato del mondo, punito severamente. Nel caso in questione, poi, come la mette Bongiorni il commettere un simile reato con la coscienza della responsabile? En passant desidero ancora osservare che Bongiorni ha apparentemente, di suo, pure falsificato la vicenda, preferendo parlare di un episodio che sarebbe avvenuto a Gaza, mentre, nella realtà, sembra che sia successo in Giudea e Samaria. Parlare di Gaza mette, forse, in maggior risalto la "cattiveria" degli ufficiali israeliani? Distinti saluti