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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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I rapporti fra cristiani e ebrei 05/04/2010

Sarà pure stato sincero p. Cantalamessa: bona fide admissa. Tuttavia, è tutta la storia dei rapporti fra cristianesimo ed ebraismo che giustifica un ragionevole dubbio. La preghiera "pro iudaeis" del venerdì santo (versione riveduta e corretta del messale di Paolo VI) convive con quella (altrettanto riveduta nella forma ma non nella sostanza) del precedente messale di Pio V tornato ad avere legimittimità d'uso, caso unico nella storia ecclesiastica, per volere di Benedetto XVI. Peraltro, paragonare la Shoà con gli attacchi alla chiesa cattolica per i preti pedofili è come paragonare capre con cavoli e p. Cantalamessa lì per lì non si è reso conto dell'assurdità del paragone. Il guaio è che, ipocritamente, più che combatterlo apertamente per eliminarlo, la chiesa nasconde l'antigiudaismo di cui è pervasa la propria teologia, la propria liturgia e la propria catechesi. L'antigiudaismo è anche oggi ben vivo e vitale in tutto il mondo cristiano, di qualunque confessione. Del resto, non si è usata la stessa strategia anche con i preti pedofili? Le recenti squallide vicende sono sempre state nascoste nel timore che potessero affuscare l'immagine di trionfante "società perfetta" della chiesa. Se i vescovi fossero stati collaborativi con le autorità civili fin dall'inizio, oggi la chiesa cattolica non si troverebbe in quest'impasse. "Peccano i singoli, non l'istituzione", si sostiene, come se l'istituzione fosse qualcosa di astratto e non fosse formata da persone in carne ed ossa! In questo c'è una contraddizione palese: la chiesa non è formata dalle "pietre vive" dei suoi membri? Se in un edificio le pietre sono friabili, con un paziente metodo di cuci e scuci, si sostituiscono i materiali inidonei per la stabilità dell'edificio. La chiesa, con le sue pietre friabili, corre il medesimo rischio e non si illuda di trincerarsi dietro il "non praevalebunt". Anche gli ebrei, al tempo di Nabucodonosor, dicevano "tempio del Signore, tempio del Signore è questo", pensando che la promessa a David della terra, del trono e del regno fosse irrevocabile e senza condizioni. Questa difesa ad oltranza della chiesa trionfante, di stampo medievale, si è ripetuta anche in occasione della messa di Pasqua con quell'intervento irrituale del card. Sodano che ha qualificato il papa come "dolce Cristo in terra", per la "gioia" dei cristiani non cattolici... Ancora una volta si fa confusione per non affrontare i veri problemi che affliggono la chiesa, di cui il celibato ecclesiatico obbligatorio è solo uno fra i tanti e, forse, neppure il maggiore.

Cordialità

Maurizio Del Maschio


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