Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
" Il declino dell'Occidente ", di Zvi Mazel (Traduzione di Emanuel Segre Amar)
L'azione dell'Inghilterra contro Israele si inquadra nel movimento europeo di acquiescenza all'islam.
Premesse
Osama Bin Laden se la deve ridere di gusto mentre sta macchinando le prossime azioni contro l'Europa nella sua caverna polverosa nascosta in qualche valle tra Pakistan ed Afghanistan. Ancora una volta la Gran Bretagna ha dimostrato quale fedele alleato è capace di essere. Uno può davvero aver fiducia nell'Occidente: la democrazia va benissimo per i terroristi. Essa considera il terrore come un attacco regolare nei confronti della società, e di conseguenza tratta con esso. Non conta niente il fatto che Bin Laden, Khaled Mashaal, Hassan Nasrallah, Mahmoud Ahmadinejad ed i loro simili abbiano dichiarato di fatto guerra alla società occidentale ed ai suoi valori, e si siano alleati per ottenere insieme il miglior risultato: il primo obiettivo nella loro lista è Israele. Questa non è una guerra convenzionale ma piuttosto un qualcosa di molto più insidioso e pericoloso. I terroristi si nascondono in mezzo ai civili per colpire civili. Questa è una flagrante violazione delle leggi internazionali, e tutte le convenzioni che riguardano le regole di ingaggio dovrebbero obbligare le nazioni occidentali ad unirsi per combattere questo moderno flagello. Si devono ricercare e neutralizzare questi terroristi. Come gli USA, anche l'Inghilterra manda i suoi uomini migliori dei servizi segreti a scovare e uccidere terroristi ovunque si nascondano, dall'Irlanda a Gibilterra all'Afghanistan. Ovviamente usano vari passaporti del Commonwealth. Ma basta che un capo terrorista, un uomo che ha ucciso, un uomo che è stato uno degli artefici delle strategie per riempire Gaza di armi, proprio le armi utilizzate contro i cittadini israeliani muoia in circostanze sospette, e tutti gli indici si levano ad additare come sicuro colpevole Israele. La Gran Bretagna, una nazione che ha ha offerto il suo benvenuto a così tanti pluriassassini islamici (Abu Hamza al-Masri, Abu Qatada che veniva considerato il rappresentante di Bin Laden in Europa, per non citarne che due soltanto), che ha concesso loro asilo politico con la motivazione che in patria verrebbero messi a morte per i crimini che vi hanno commesso; la Gran Bretagna, contro i cui cittadini proprio i seguaci di questi assassini hanno lanciato tremendi attacchi mortali nel 2005, ha ora deciso che è giunto il momento di una pausa. Con l'espulsione di un diplomatico israeliano vorrebbe far vedere al mondo che un uso scorretto dei suoi passaporti non resta impunito. Questa mossa è stata naturalmente accolta con grande entusiasmo a Gaza, luogo nel quale alcuni cittadini britannici sono stati tenuti prigionieri, senza motivo, in un recente passato. Questa azione contro Israele viene vista come un indebolimento dello stato nella sua lotta contro il terrore, e si inquadra perfettamente nello sforzo attuale dell'Europa di compiacere l'Islam a qualsiasi costo. E non vi è luogo nel quale questo tentativo sia più evidente che in Inghilterra. L'arcivescovo di Canterbury, la massima autorità religiosa della nazione, si esprime in favore dell'introduzione della shari'a - la legge islamica - nel codice britannico. Corti islamiche, del tutto illegali, emettono sentenze che sono in totale violazione delle leggi locali. Organizzazioni islamiche estremiste, in collaborazione con gruppi di estrema sinistra, fanno dimostrazioni contro Israele reclamando il boicottaggio dei suoi prodotti e della sua cultura. Il governo inglese rimane silente in nome della libertà di opinione e di parola, mentre la libertà di parola dei rappresentanti di Israele è severamente ridotta, ed essi sono messi nell'impossibilità di difendere le posizioni di Israele nelle università e nelle sedi pubbliche. Quello che appare più grave è il fatto che stiamo parlando di due nazioni considerate amiche; non sono forse entrambe delle democrazie basate su un sistema parlamentare? Non sono entrambe impegnate per i diritti umani e per La libertà di parola? E non lottano entrambe contro il terrorismo? Ed allora, come può l'Inghilterra dimenticare, per propria convenienza, le minacce portate contro Israele, giorno dopo giorno, da queste organizzazioni terroristiche, ed i loro attentati che non smettono mai di uccidere civili israeliani, mentre intanto immagazzinano armi per la prossima guerra? In Iraq, in Afghanistan e ovunque nel mondo sono stati uccisi dalle truppe alleate molti più civili che a Gaza, ma nessuno pensa ad un altro Rapporto Goldstone. Mentre gli ufficiali e i diplomatici israeliani sono minacciati di arresto se mettono piede sul suolo britannico, nessun soldato alleato o ufficiale corre un simile rischio. C'è qualcuno in grado di spiegare perché? Alcuni commentatori israeliani si sono affrettati a scrivere che in fondo tutto l'affaire non era poi così male, molto rumore per nulla, e che le azioni di Israele avevano lasciato ben poche scelte all'Inghilterra su quanto andava fatto. Ma si sbagliano. Si sarebbero potute prendere delle decisioni in merito con efficacia ma con discrezione. Condannare Israele pubblicamente manda un messaggio sbagliato. E' un chiaro incoraggiamento ai suoi nemici che viene dalla parte dell'asse del male. D'altra parte tutto questo si accorda perfettamente con i colloqui che gli inglesi hanno iniziato con Hezbollah dietro la scusa pretestuosa, se non fraudolenta, che il dialogo avviene con gli esponenti politici dell'organizzazione. Nasrallah non fa mistero delle sue intenzioni di distruggere Israele, e lo ripete spesso e ripetutamente. E così le nazioni arabe stanno ora aspettando di vedere, con entusiasmo e con gioia, quale altra nazione occidentale seguirà le orme dell'Inghilterra. Qualcuno si potrebbe chiedere che cosa potrebbe portare di buono l'indebolimento di Israele, ma non vi è una risposta. Un politico italiano mi ha detto recentemente: "L'Europa sta troppo bene: non ha nessuna voglia di combattere realmente contro il terrorismo né di fermare l'onda islamica che minaccia di annientarla. Amico mio, voi siete soli".
L'autore è stato Ambasciatore in Romania, Egitto e Svezia ed un membro del Centro di Gerusalemme degli Affari Pubblici.