Due soldati israeliani uccisi, due feriti dei quali uno grave, due palestinesi a loro volta uccisi dopo l'attentato che avevano preparato, di nuovo il pericolo che Gaza rappresenta per Israele. Come è stata raccontata, oggi, 27/03/2010, la vicenda sui nostri giornali ? Ecco una rassegna delle varie testate, LA STAMPA, REPUBBLICA, CORRIERE della SERA, ILSOLE24ORE, ANSA, AdnKronos, UNITA', MANIFESTO.
Cominciamo con la cronaca, che riprendiamo dal Corriere della Sera, con il pezzo dell'inviato Davide Frattini, dal titolo "Blitz a Gaza, uccisi due soldati israeliani", titolo scorretto, perchè Frattini scrive con precisione che quella di Israele è stato un attacco solo dopo che erano stati avvistati dei palestinesi mentre stavano piazzando una carica esplosiva vicino al valico di Kissufim. Nessun blitz, quindi, ma legittima difesa. Ancora una volta il desk esteri del CORRIERE della SERA manipola le notizie in favore della parte palestinese. Anche nella scelta dell' immagine che illustra il pezzo, un gruppo di bambini stesi a terra, come per ripararsi, ma sorridono, una foto taroccata presa per buona da qualche " manina infarinata" degli esteri.
Ecco il pezzo di Frattini:
Corriere della Sera-Davide Frattini: " Blitz a Gaza, uccisi due soldati israeliani"

GERUSALEMME— Oltre la rete e il filo spinato, le pattuglie israeliane vogliono garantirsi una terra di nessuno. L’allarme scatta, se tra i campi palestinesi di Gaza si muovono le ombre. Ieri pomeriggio, dalle torrette di osservazione viene avvistato un gruppo vicino al valico di Kissufim, sembra stia piazzando una carica esplosiva da far saltare al passaggio di un convoglio. Un’unità della brigata Golani viene mandata a ispezionare l’area. I soldati vedono il commando dall’altra parte, iniziano a sparare, superano la barriera. Lo scontro dura a lungo, forse è un’imboscata.
Muoiono due militari — uno di loro quando un proiettile colpisce la granata che porta attaccata al giubbotto —, quattro palestinesi vengono uccisi. Nella notte, cinque carrarmati di Tsahal e due bulldozer entrano nella Striscia, appoggiati dagli elicotteri. Puntano verso Khan Younis e l’area dello scontro. È la risposta annunciata dalle parole di Ehud Barak, ministro della Difesa: «Hamas pagherà cara la morte dei nostri soldati. Non possono pensare di cambiare le regole del gioco nel sud del Paese».
Le fazioni rivendicano tutte insieme. Da un gruppo sconosciuto come i Talebani di Palestina ad Hamas, i signori di Gaza, che in ogni caso per gli israeliani sono da considerare i responsabili. «Abbiamo voluto dimostrare che le violazioni del confine non sono tollerate » , proclama Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzeddin Al Qassam, l’esercito del movimento fondamentalista. Pochi giorni fa, un soldato israeliano era rimasto ucciso dal fuoco amico, in una missione simile.
Quello di ieri è lo scontro più grave dall’operazione Piombo Fuso del gennaio 2009, ventidue giorni di campagna decisa dagli israeliani per fermare i lanci di razzi Qassam. Barak era anche allora ministro della Difesa, con Ehud Olmert premier, poco prima delle elezioni che hanno portato al governo Benjamin Netanyahu. Cambiano i primi ministri, il leader laburista — e soldato più decorato della storia di Israele— resta lo stratega che coordina le decisioni con il capo di Stato maggiore Gabi Ashkenanzi, la seconda figura più popolare nel Paese, secondo un sondaggio di Haaretz, superato solo dal presidente Shimon Peres.
Il raid serve ad Hamas per restaurare la dignità militare intaccata dalle parole dei cugini rivali di Fatah. Che dalla Cisgiordania hanno accusato l’organizzazione di «bloccare la resistenza contro Israele». Perché Mahmoud Zahar, uno dei leader più intransigenti, ha criticato i lanci di Qassam nelle ultime settimane («aiutano il nemico a guadagnare punti tra l’opinione pubblica, sono opera di elementi sospetti»). A Gaza sono circolate voci di arresti, di raid della polizia contro imiliziani di altre fazioni, responsabili degli attacchi contro le città nel sud di Israele (otto giorni fa
Hamas cerca di mantenere il monopolio delle strategie militari. La concorrenza arriva da gruppi più radicali— si dichiarano legati ad Al Qaeda — che hanno anche distrutto negozi, caffè, ristoranti dentro la Striscia. Ahmed Jaabari, di fatto il capo di stato maggiore, avrebbe scritto una lettera a Khaled Meshal, il leader del movimento che vive in Siria. Nel documento (rilanciato da un sito legato al Fatah), Jaabari spiega che la situazione sta peggiorando e che l’organizzazione sta perdendo il controllo. Accusa Fathi Hammad, ministro degli Interni, di essere incapace e avverte che Gaza potrebbe ritornare nel caos.
Hammad minaccia di eseguire le condanne a morte di alcuni palestinesi accusati di «aver collaborato con Israele » . Durante l’operazione Piombo Fuso del gennaio 2009, i fondamentalisti avevano sostenuto di aver scoperto «decine di palestinesi che passavano informazioni al nemico e all’Autorità palestinese». L’annuncio delle pene capitali serve al ministro per rispondere alle critiche interne e ad Hamas per ricordare al presidente Abu Mazen che dopo quasi tre anni dal colpo militare è ancora al potere.
La Stampa-Aldo Baquis: " I tank israeliani entrano a Gaza "

Titolo scorretto, sono i palestinesi che hanno ucciso due soldati israeliani, la reazione è avvenuta dopo. Il pezzo è sostanzialmente corretto, tranne quando Baquis scrive che " i carri armati israeliani avanzavano minacciosamente verso la città di Khan Yunes.." Minacciosamente ? e quale aspetto ha mai un carro armato che avanza ? Non erano minacciosi i palestinesi che piazzavano cariche esplosive per far saltare in aria israeliani ? Quanto è difficile liberarsi di un linguaggio unidirezionale, palestinesi mai respondabili di nulla, israeliani sempre nella parte del cattivo. Vero, Baquis ?
La Repubblica-Alberto Stabile: " Agguato a Gaza. uccisi due soldati israeliani "

A riprova della bontà della nostra critica alla titolazione del Corriere e della Stampa, c'è la correttezza di Repubblica, giornale non sospetto di simpatie verso Israele. Anche il pezzo di Stabile è sostanzialmente corretto.
Ansa, AdnKronos- Tre lanci di ieri, appena diffusa la notizia, due di Ansa e uno di AdnKronos, tutti riportano le fonti palestinesi, poco importa quali fossero gli attentatori.


"Gaza, ancora scontri a fuoco sul confine"
(ANSA) - TEL AVIV,26 MAR - Incidenti lungo la linea di demarcazione fra Gaza ed Israele.Per l'agenzia Yesh-News in corso duro scontro a fuoco nel sud della Striscia. Fonti locali aggiungono che sul posto si sarebbe verificata una esplosione.
In precedenza fonti palestinesi hanno riferito da Gaza che un ragazzo palestinese e' stato ferito da spari di soldati israeliani mentre si aggirava fra macerie nella zona del valico di Erez. Le sue condizioni sembrano essere gravi. Ieri incidente analogo nel Sud della Striscia.
" Carri armati Israele entrano a Gaza"
(ANSA) - GAZA, 26 MAR - Carri armati israeliani sarebbero entrati stasera nella Striscia di Gaza e starebbero avanzando sparando. Lo riferiscono fonti palestinesi. Alcune persone sarebbero state colpite, stando alle stesse fonti che aggiungono: cinque carri armati e due bulldozer blindati si stanno dirigendo verso la citta' di Khan Yunes, dove oggi c'e' stato uno scontro a fuoco nel quale hanno perso la vita due soldati israeliani e due palestinesi.
" Carri armati israeliani entrano nella Striscia di Gaza "
Gaza, 26 mar. - (Adnkronos/Aki) - Cinque carri armati delle forze di sicurezza israeliane e due bulldozer sono entrati nella Striscia di Gaza nella zona a est di Khan Yunes. E' quanto riferiscono fonti dei Comitati di resistenza popolare di Gaza, dopo lo scontro a fuoco odierno in cui sono morti due militari israeliani e due palestinesi.
L'Unità, Il Manifesto:
Niente sul primo, poche righe imbarazzate sul secondo, al Manifesto è sfuggito però un titolo corretto, " Imboscata di Hamas, uccisi due soldati ", scrivere anche israeliani era troppo, ma già così ci accontentiamo, l'aver scritto per una volta la verità è quasi un ammonimento ai giornaloni che hanno disinformato con titoli scorretti.
IlSole24Ore-Ugo Tramballi: " Battaglia a Gaza, uccisi due soldati israeliani "

La pagina peggiore di questa rassegna è quella del giornale di Confindustria. Dal titolo, che nasconde l'attacco palestinese che ha causato la risposta israeliana, al pezzo di Ugo Tramballi, ignobile come sempre. Il quale scrive "È ancora incerta la ricostruzione dell'incidente",per poi invece dimenticarsene per sostenere la tesi della responsabilità di Israele, usando il condizionale quando scrive che " un gruppo di palestinesi si sarebbe avvicinato ai reticolati per far esplodere una bomba ". Che cosa dovevano fare i soldati israeliani, se non cercare di impedirlo ? Poteva essere semmai un agguato, come la dinamica dei fatti può avvalorare. Hamas viene poi descritto addirittura come estraneo all'accaduto, mentre Tramballi ricorda il "monito" di Obama a Bibi " ad alleggerire l'isolamento di Gaza:" un invito che condivide, pochi controlli, maggiore possibilità di entrata in Israele dei terroristi. Ignobile.
Ecco l'articolo:
C'è stata una battaglia a Gaza: breve ma vera come non se ne vedeva dalla guerra dell'anno scorso. Armi automatiche, carri armati e pezzi anticarro. Due ufficiali israeliani e quattro palestinesi morti; due altri israeliani e un numero imprecisato di palestinesi feriti. Data la tradizione del posto e la tensione crescente, è difficile che possa finire qui. Per cominciare, ieri sera due bulldozer blindati e 5 carri armati israeliani sono entrati nella Striscia aprendo il fuoco e dirigendosi verso Khan Yunis.
È ancora incerta la ricostruzione dell'incidente, grave abbastanza da essere un casus belli per chiunque ne voglia approfittare. Non lontano dal posto di frontiera di Kisuffim, nel sud della Striscia, un gruppo di palestinesi si sarebbe avvicinato ai reticolati per far esplodere una bomba. I soldati israeliani di servizio lungo il confine se ne sarebbero accorti e avrebbero incominciato a sparare, uccidendo gli aggressori. A quel punto, secondo alcuni testimoni, un reparto israeliano protetto dai carri armati sarebbe entrato nella Striscia dal valico di Kissufim per circa 500 metri, per cercare eventuali altri palestinesi.
Gli israeliani entrano spesso a Gaza per tenere libera una fascia di sicurezza vicino ai reticolati. Ma dal gennaio 2009 non vi erano mai penetrati così tanto. A quel punto dalla vicina Khan Yunis sarebbe partita un'intensa sparatoria. I palestinesi avrebbero anche tirato con un pezzo anticarro. È qui che sarebbero morti il vicecomandante del reggimento israeliano, un maggiore, e un tenente che gli stava vicino.
«Hamas è responsabile per ogni cosa che avviene da Gaza verso Israele», dice un portavoce di Tsahal, le forze armate israeliane. Bibi Netanyahu promette una risposta adeguata. Implicitamente gli ufficiali israeliani riconoscono che i responsabili dell'episodio potrebbero anche non essere i miliziani dell'ala militare di Hamas. Dentro Gaza stanno accadendo molte cose in queste settimane: i Qassam hanno ricominciato a cadere su Israele e ogni volta il movimento islamico che controlla la Striscia si è affrettato a spiegare di non esserne il responsabile e di non volere una nuova escalation con Israele. Soprattutto fra i giovani stanno crescendo infatti le simpatie per i nuovi gruppi salafiti che si riconoscono nella rete di al-Qaeda. Delle due l'una: o Hamas non è più in grado di controllare le loro provocazioni o, per non essere delegittimato sul campo, insegue i qaedisti nella loro "guerra al nemico sionista". Nessuna delle due ipotesi induce ottimismo.
Fra le richieste che Barack Obama aveva avanzato a Bibi Netanyahu nel loro gelido incontro di Washington, martedì, il presidente Usa aveva invitato il premier israeliano ad alleggerire l'isolamento di Gaza: bisognava avviarne la ricostruzione per impedire che prendesse piede un estremismo peggiore di quello di Hamas. Difficile che ora possa essere preso in esame, in qualsiasi modo,un allentamento dell'assedio alla Striscia. Ed è difficile che gli americani confermino la loro freddezza verso Israele se Gaza dovesse esplodere di nuovo.
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