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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L'Opinione - La Repubblica Rassegna Stampa
24.03.2010 Caso Dubai, Londra espelle un diplomatico israeliano. Miliband accusa il Mossad
Cronaca di Enrico Franceschini, commento di Michael Sfaradi

Testata:L'Opinione - La Repubblica
Autore: Michael Sfaradi - Enrico Franceschini
Titolo: «Ennesimo pretesto per isolare Israele - Caso Dubai, Londra espelle un diplomatico israeliano»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 24/03/2010, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Ennesimo pretesto per isolare Israele ". Da REPUBBLICA, a pag. 17, la cronaca di Enrico Franceschini dal titolo " Caso Dubai, Londra espelle un diplomatico israeliano ". David Miliband, ministro degli esteri inglese, è uno di quegli ebrei che si comportano come se dovessero sempre giustificare la loro fedeltà alla patria. Come dimostrarlo se non attaccando Israele ? Di lui diranno, sì, è ebreo, però guarda come si comporta bene !
Ecco i due articoli:

L'OPINIONE- Michael Sfaradi : " Ennesimo pretesto per isolare Israele "


Michael Sfaradi

Il Foreign Office ha addossato al Mossad israeliano la responsabilità della falsificazione dei passaporti inglesi usati a Dubai dal commando che ha eliminato l'esponente di Hamas Mahmoud al Mabhouh, attribuendo così allo Stato ebraico anche la responsabilità della sua uccisione. Pertanto è stata decisa dal governo Britannico, come ritorsione, l'espulsione di uno o più rappresentanti diplomatici israeliani in Gran Bretagna. Le relazioni diplomatiche fra i due paesi, già duramente provate dai vari boicottaggi commerciali e culturali, sono ai minimi storici e ad un passo dallo strappo vero e proprio. Questa decisione, tra l´altro, potrebbe aprire ad azioni simili anche da parte di Dublino, Parigi e Berlino. La verità è che non esistono delle prove sul coinvolgimento dei servizi segreti israeliani nell'eliminazione del terrorista, e negli ambienti politici si considera che questa "mossa diplomatica", basata solo su indizi e sospetti, mascheri invece un´azione politica mirata a mettere Israele in difficoltà in un momento di crisi. Ne abbiamo parlato con Israel Hasson, deputato di Kadima al parlamento israeliano, che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Onorevole Hasson, può darci a caldo la sua prima impressione su queste notizie che arrivano da Londra?

Non credo che il governo inglese abbia prove certe per una decisione di questo tipo, si tratta di un provvedimento preso in base a deduzioni e sentito dire; non su prove certe. Ammettendo però che fosse tutto vero, io sono sicuro che se un terrorista volesse acquistare sul mercato nero internazionale migliaia di missili per bombardare Londra, Manchester o Dublino, i servizi segreti inglesi avrebbero agito eliminando i pericoli e falsificando tutto quello che serviva pur di arrivare allo scopo.

Quale potrebbe essere la reazione israeliana all´espulsione di uno dei suoi rappresentanti a Londra?

Sono sicuro che il nostro governo sarà in grado di rispondere nella giusta maniera e nel momento appropriato. In questa, come in altre questioni, l´opposizione, di cui faccio parte, sarà al suo fianco.

Da giorni ormai si parla quasi esclusivamente di otto passaporti falsi e 1600 appartamenti, mentre sull´uccisione di oltre cinquecento persone in Nigeria è sceso il silenzio e la questione della bomba atomica iraniana viene affrontata con sterili appelli. Come se lo spiega?

Si tratta di speculazioni politiche, per questo ciò che accade in medio oriente è più importante di quello che accade altrove e spiega perché i giornali, i governi e le assemblee internazionali si occupano quasi esclusivamente di ciò che accade nella nostra regione dimenticando o facendo finta di dimenticare le barbarie che accadono in altre parti del mondo. Secondo me questo nasconde la debolezza delle democrazie occidentali di fronte alle minacce che arrivano dagli ambienti islamici più radicali dietro i quali si stanno compattando diverse nazioni, alcune delle quali sono delle vere potenze regionali. È più facile prendersela con un´altra democrazia che non con un regime di altro tipo; ma questo è un errore amaro perché non si può continuare a vivere eludendo o ignorando la realtà. Prima o poi bisogna affrontarla e più tempo passa più sarà difficile. Per quello che riguarda la costruzione dei 1600 appartamenti a Gerusalemme vorrei ricordare che mesi fa, quando furono annunciate nuove costruzioni nel quartiere di Ghilò, il governo spiegò, e ieri il primo ministro Netanyahu lo ha ribadito davanti ad un folto pubblico e in diretta televisiva, che Gerusalemme è la capitale di Israele da nord a sud, da est ad ovest e che costruire nella propria capitale è una diritto di ogni nazione. Sul nucleare iraniano l´occidente non ha saputo mai mettere seri paletti al governo di Teheran e ancora oggi non si vedono all´orizzonte delle iniziative che possano evitare una tragedia annunciata. Appelli alla moderazione e richieste di dialogo come quelli fatti dal presidente Obama, e da altri prima di lui, non hanno portato a nessun risultato; difficile credere che oggi, dopo le continue prese in giro e gli incredibili tiramolla da parte iraniana, possano sortire qualche effetto. Israele segue con attenzione gli sviluppi considerando che è stata più volte minacciata di distruzione. Sa di essere al numero uno sulla lista degli obiettivi, Ahmedinejad, Nasrallah, Haniyeh e diversi altri non ne ha mai fatto mistero, ma anche su questo, durante il discorso di ieri, Netanyahu è stato chiaro: abbiamo il diritto di difenderci da ogni minaccia e l´opposizione la pensa esattamente come il governo in carica.

La REPUBBLICA - Enrico Franceschini : " Caso Dubai, Londra espelle un diplomatico israeliano "


David Miliband

LONDRA - Non sono soltanto gli Stati Uniti a usare un tono più severo nei confronti di Israele. La Gran Bretagna ha annunciato ieri l´espulsione di un diplomatico israeliano come risposta ai falsi passaporti britannici usati dal commando che il 20 gennaio scorso ha ucciso nel Dubai un capo militare di Hamas, il movimento islamico palestinese. La decisione è stata resa nota in parlamento dal ministro degli Esteri David Miliband al termine di un´indagine di Scotland Yard che ha dimostrato che i passaporti sono stati fabbricati e utilizzati dal Mossad, il servizio segreto dello Stato ebraico, per eliminare Mahmud al-Mabhou, apparentemente messo nel mirino dal governo di Gerusalemme perché considerato il più importante fornitore di armi ad Hamas. Miliband ha definito "intollerabile" l´uso dei passaporti britannici, oltre che un pericolo per la sicurezza dei cittadini del Regno Unito la cui identità è stata di fatto rubata per l´operazione. Scotland Yard ritiene che i documenti siano stati clonati dai passaporti di cittadini britannici all´arrivo all´aeroporto Ben Gurion di Israele. «Si è trattato di un´azione altamente sofisticata, e questo indica che dietro c´è un governo», ha detto il responsabile del Foreign Office britannico, facendo sapere di avere consultato i suoi colleghi di altri governi europei, anch´essi vittime della contraffazione di passaporti, prima di decidere l´espulsione. Anche la Francia ha reso noto ieri di avere aperto un´inchiesta sulla vicenda e potrebbe dunque dare una risposta analoga a quella di Londra.
L´identità del diplomatico espulso non è stata rivelata, ma si ritiene che si tratti dell´agente del Mossad in servizio presso l´ambasciata israeliana a Londra. Non si sa se Israele, che non ha mai ammesso ufficialmente il suo ruolo nell´operazione per eliminare il capo di Hamas, tuttavia filmata dalle telecamere a circuito chiuso dell´albergo del Dubai in cui è avvenuto il fatto, risponderà a sua volta espellendo un funzionario dell´ambasciata britannica a Tel Aviv. La crisi diplomatica tra Regno Unito e Israele priva lo Stato ebraico di quello che era stato in passato uno dei suoi più stretti alleati in Europa. E il fatto che l´espulsione sia stata annunciata a poche ore dall´incontro tra il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente Obama a Washington, un colloquio ad alta tensione per via delle costruzione di nuovi insediamenti israeliani a Gerusalemme est, lascia supporre che Londra abbia concordato la sua mossa con gli Usa.

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