Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Com'è che Obama non capisce le risposte iraniane? Ali Khamenei ha respinto ieri la sua nuova offerta di dialogo. Intanto il programma nucleare continua...
Testata: Corriere della Sera Data: 22 marzo 2010 Pagina: 17 Autore: La redazione del Corriere della Sera Titolo: «Khamenei accusa gli Usa: Complotto contro l’Iran»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/03/2010, a pag. 17, la breve dal titolo " Khamenei accusa gli Usa: Complotto contro l’Iran ".
TEHERAN— La Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha respinto ieri la nuova offerta di dialogo del presidente americano Barack Obama accusandolo di «complottare» contro la Repubblica islamica. «La nuova amministrazione Usa e il presidente scrivono lettere e inviano messaggi dicendo che vogliono normalizzare le relazioni con l’Iran, ma non si può esprimere un desiderio di pace e di amicizia e nello stesso tempo complottare», ha detto Khamenei nella città santa di Mashhad in occasione del Nuovo anno persiano, il Nowruz, mentre la folla gridava «morte a Obama». Sabato scorso, un anno dopo lo storico messaggio in cui aveva «teso la mano» a Teheran, Obama ha diffuso un videomessaggio per il Nowruz in cui accusava la Repubblica islamica di aver scelto l'isolamento, pur tenendo aperta la porta del dialogo. Ieri Khamenei gli ha risposto dicendo che il presidente Usa ha adottato «la peggiore delle posizioni» sostenendo «gli istigatori dei disordini» seguiti alle elezioni del 12 giugno e «presentandoli come un movimento per i diritti umani».
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