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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Philip Roth, L’umiliazione 15/03/2010

L’umiliazione                                        Philip Roth
Traduzione di Vincenzo Mantovani
Einaudi                                                   Euro 18

Terribile: è la parola che viene alla mente a lettura conclusa. Nessuna è più appropriata a definire la novella in tre atti di Roth, il racconto impietoso fino alla brutalità della fine di un uomo, il suo arrivare al termine. La forza tutta dello scrittore Roth in una linea narrativa, in tre movimenti. Come una pièce. Simon Axler è stato il più grande attore del teatro classico americano degli ultimi anni – un mattatore. Un giorno la magia del talento l’ha abbandonato, lasciandolo nudo in scena, solo. Sono stati fallimento, tormento, frustrazione. Quanto basta per decidere di ricoverarsi in un ospedale psichiatrico di lusso, uno di quei luoghi dove si passa il tempo e il tempo non passa, sempre fermo a quel momento, il crack-up, l’incrinatura che ti attraversa silenziosa. Lì Axler familiarizza con una paziente che ha subito il trauma peggiore per una donna e madre, e lo avvicina trovando conforto nella sua compagnia – e lui nel ritrovare in sé un barlume di quell’arte dell’ascolto che era il suo segreto. Tornato a casa, di nuovo solo, viene raggiunto da Pegeen Mike Stapleford, figlia di una coppia di amici e lesbica in fuga da una relazione di comodo. Pegeen ha quarant’anni, il passo svelto di chi non si sofferma e la disinvoltura della ragazza di famiglia. Offre a Axler un bicchiere d’acqua, prepara la cena e gli si infila nel letto. Axler ne è deliziato, riprende fiato – ma non il talento. Quella che mette in scena è una parte antica come il mondo, quella del vecchio che sgambetta dietro una giovanotta tipo io-e-basta. Non bastano i segnali che Axler legge nel ridicolo riserbo che Peegen vorrebbe mantenere con i genitori riguardo la loro relazione. Troppo eccitante pagare la trasformazione del maschiaccio in giacca a vento e scarponcini in giovane donna sofisticata – come negarlo. I giochi erotici che Peegen conduce svelano la sua figura di dominatrice, né potrebbe essere in altro modo, vista la condizione fisica di Axler. Il vecchio attore procederà nella pessima recita fino all’epilogo, beffardo e feroce: un vero colpo di genio narrativo. Una novella che ha la forza allegorica di un morality play contemporaneo e che consegna al lettore un personaggio tra i maggiori di sempre di Roth. Simon Axler è una memorabile figura della fragilità e della ambivalenza del talento, dell’uomo che gioca tutto sul tavolo della rappresentazione, e quando perde il suo dono incontra la propria nemesi nelle vesti di mediocre attrice e donna mascherata da uomo. Terribile, e molto rothesque.

Tiziano Gianotti
La Repubblica delle Donne


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