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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale-Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
06.03.2010 Geert Wilders alla Camera dei Lord di Londra
Il Giornale informa, il Sole24Ore disinforma

Testata:Il Giornale-Il Sole 24 Ore
Autore: Le Redazioni
Titolo: «Wilders: Islam e democrazia ? Incompatibili-La marea anti-Islam invaderà l'Europa ?»

Geert Wilders ha presentato il suo film "Fitna" (vedibile nell'archivio video di IC) alla Camera dei Lord di Londra. Pubblichiamo la cronaca del GIORNALE di oggi, 06/03/2010, seguita da una nostra critica al SOLE24ORE, che grossolanamente disinforma i suoi lettori.

Il Giornale- "Wilders: Islam e democrazia ? Incompatibili "

Geert Wilders non usa giri di parole. «L’Islam e la democrazia sono incompatibili». Così il deputato olandese, leader del partito della Libertà trionfatore nelle recenti elezioni locali, fa sentire la sua voce. E dalle sale della Camera dei Lord di Londra, dove ieri ha presentato il film Fitna su invito della baronessa Cox e del UK Independence Party, ha ribadito le sue posizioni: «Più islamismo - ha detto Wilders dopo la proiezione - significa perdita di libertà. E su questo punto vale la pena combattere».
Il controverso politico olandese, nella conferenza stampa successiva all’incontro con deputati e pari del Regno, ha in realtà usato bastone e carota. «Ai musulmani che restano dico: seguite le nostre leggi e sarete i benvenuti». Anche se poi ha chiesto lo stop agli ingressi in Europa per i cittadini delle nazioni dove vige la religione islamica. Quindi l’affondo sul tema della libertà di parola: ha promesso che, se mai verrà eletto primo ministro, cercherà d’introdurre in Olanda un emendamento che garantisca l’espressione del libero pensiero: «La libertà di parola si applica in particolar modo quando qualcuno dice qualcosa che non vogliamo sentire». Tutto l’evento ruotava infatti intorno al tema della libertà d’espressione. Lady Cox ha definito la visita di Wilders come una vittoria del libero pensiero. «In questo Paese - ha detto - crediamo profondamente nella libertà di parola. Non è necessario condividere ma è importante poter avere un dibattito che sia responsabile e condotto secondo regole democratiche». Lo scorso febbraio questo dibattito fu troncato sul nascere quanto Wilders venne dichiarato dall’allora ministro dell’Interno britannico Jacqui Smith «persona non grata». Il politico venne fermato al suo arrivo a Heathrow e rispedito in Olanda dopo tre ore. All’epoca la Smith disse che la presenza del politico olandese avrebbe «messo in pericolo l’armonia delle comunità locali e quindi minacciato l’ordine pubblico». Wilders è noto per le sue posizioni «poco concilianti» ed è considerato l’erede di Pym Fortuyn, il politico olandese assassinato per aver denunciato i pericoli dell’islamizzazione del suo Paese. Il provvedimento contro Wilders è stato però ritirato lo scorso ottobre. E ieri ad attenderlo davanti al palazzo di Westminster c’erano due manifestazioni contrapposte: da una parte centinaia di membri del movimento xenofobo English Defence League, fasciati nella croce di San Giorgio, la bandiera dell’Inghilterra; dall’altra qualche dozzina di sostenitori di Unite Against Fascism. In mezzo un folto cordone di polizia, per evitare disordini. Quasi nelle stesse ore ad Almere, Amenacher El Ossein, l’imam della moschea locale, ha parlato ai fedeli musulmani per la prima volta dopo il voto che ha destato tanto scalpore. Lì, a trenta chilometri ad est di Amsterdam, il Partito della libertà (Pvv), la formazione di Geert Wilders, si è imposto come prima forza politica locale, con il 21,6% dei voti, 9 seggi su 39. Dopo questo scrutinio «choc» El Ossein, di origine marocchina, nella consueta preghiera del venerdì ha usato parole di apertura. «Apriamo i nostri cuori» ha spiegato poi El Ossain all’agenzia Ansa. «Ieri, oggi e domani, non smetterò mai di ripetere che dobbiamo aprire i nostri cuori al prossimo». Per lui, al di là dei risultati elettorali, sui quali non vuole intervenire direttamente («ognuno è libero di votare per chi vuole, questo è il bello della democrazia», dice l’imam) è proprio questa la ricetta migliore per rispondere all’ostilità. «Rinchiuderci in noi stessi sarebbe drammatico», spiega l’imam.
Duro invece nei confronti di Wilders è l’amministratore della moschea, Boujemaa Motia, che dice di aver invitato più volte il leader di ultradestra. «Così, tanto per avere uno scambio, un dialogo, nel tentativo di migliorare insieme la nostra società» spiega Motia. Ma sostiene che «la risposta è sempre stata no». E di fronte al successo di Wilders il responsabile della moschea vuole sottolineare invece che «circa l’80% dei cittadini ha votato per altri partiti».


Il Sole 24 Ore- "La marea anti-Islam invaderà l'Europa ? "

Che il quotidiano della Confindustria sia Wilders-ostile non è una novità. Basta vedere quale immagine ha scelto per illustrare il servizio. Sul suo discorso alla Camera dei Lord a Londra neanche una parola. Si chiama censura ? Seguono le opinioni di tre intervistati, la prima di Daniele Atzori, della Fondazione Eni, tutt'altro che negativa su Geert Wilers, ma titolata "Rischio contagio in Danimarca e GB ", seguono due trombettieri dell'islam italico, Younis Tewfik e Farian Sabahi, che, da bravi trombettieri, ripetono la vulgata pro-islam. 
In sostanza, un pessimo servizio che non rende un buon servizio alla correttezza nell'informazione.
Ecco la presentazione, a firma M.L.C.

L o chiamano Mozart, ma con la musicae la bellezza non ha nulla a che vedere. Geert Wilders guida il partito xenofobo olandese Pvv ed è stato il protagonista delle elezioni amministrative. Il Pvv, con il 21% dei voti, è il primo partito di Almere, dove vivono 200mila persone, per un terzo immigrati di 130 nazionalità. All'Aia il Pvv si è piazzato secondo con il 18% dei voti. L'ascesa del Partito della libertà, fondato nel 2006, non si arresta: nel 2009 alle Europee il Pvv aveva conquistato il secondo posto in Olanda e ottenuto quattro seggi all'Europarlamento.
Wilders, che si sente un discriminato, canta vittoria: «Quello che è stato possibile all'Aia e ad Almere lo è in tutto il paese. Toglieremo l'Olanda all'élite di sinistra che coccola i criminali e appoggia l'islamizzazione ». Il successo dell'anti-islamismo del partito olandese contagerà l'Europa?
M.L.C.
Leader. Geert Wilders, 46 anni, contestato ieri a Londra. Nel 2006 ha fondato il Pv

Daniele Atzori
Fondazione Eni Enrico Mattei
Rischio contagio in Danimarca e GB
Il partito di Wilders non è un tradizionale movimento di destra, non ha tratti da destra statalista, è filoisraeliano e filoamericano, con un'agenda neoliberista. Il tratto distintivo è l'ostilità verso l'islam, più che verso gli immigrati in generale. Ora il rischio è che il partito venga emulato, soprattutto in Danimarca e nel Regno Unito: Wilders, infatti, ha avuto contatti con il Danish People's Party (Df)e l'United Kingdom Independence Party (Ukip).

Younis Tawfik
Università di Genova
La Lega cavalcherà le paure della piazza
Fino al 1992, l'Olanda ha accolto rifugiati da ogni dove: molti dall'Iraq ai quali ha concesso sussidi. Poi, tra alta concentrazione di immigrati, crisi e delinquenza, il clima è precipitato, nonostante ogni città olandese abbia due-tre moschee. Il successo della destra olandese avrà forti ripercussioni in Europa: crescerà l'odio verso l'islam.In Italia potrebbe verificarsi un fenomeno simile: la Lega viaggia sull'umore della piazza, che oggi, più chemai, hafobia dell'islam e del terrorismo.

Farian Sabahi
Università di Torino
Sedotte anche le seconde generazioni di musulmani
Wilders ama le provocazioni, ma le provocazioni sono pericolose. A febbraio 2009 il ministero degli Interni britannico gli aveva vietato l'ingresso nel paese. I partiti xenofobi non sono prerogativa dell'Olanda. In Italia gli xenofobi non mancano. A votare Lega sono gli italiani e le seconde generazioni di musulmani: giovani che godono di un certo benessere e si sentono minacciati dalla presenza dei nuovi immigrati (poveri). Temono che la gente li accomuni ai nuovi arrivati.

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