Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dopo aver letto il suo articolo pubblicato su Repubblica di oggi, mi sono chiesto se il compito di un giornale sia quello di diffondere notizie o di pubblicare romanzi (polizieschi, nel caso in questione). Mi spiego meglio: lei scrive infatti, in apertura del suo pezzo: "A portare a termine l´omicidio è stato un commando dei servizi segreti israeliani". Un giornale serio dovrebbe riportare le notizie come quella di Dubai con almeno il condizionale dubitativo. Posso chiederle che cosa le ha dato la certezza assoluta che traspare dalle sue parole² Il verbum arabicum va, secondo lei, creduto sempre ciecamente? Nell'articolo trovo riportati tanti fatti strani che, me lo lasci dire, difficilmente un¹organizzazione come il Mossad si sarebbe concessi. "Almeno 25 persone", come scrive lei, per uccidere un uomo? Non le pare un'esagerazione? Immagino che lei abbia dei buoni informatori nella polizia di Dubai: suggerisca loro di indagare bene tra i dipendenti dell'albergo, nessuno dei quali al momento risulta implicato nell'affaire: non le pare infatti strano che i due sposini del Mossad alloggiassero nella stanza 237, proprio "di fronte a lui", per riprendere le sue parole? Come avranno fatto gli uomini del Mossad ad alloggiare proprio nella stanza di fronte? Ritornando sulla questione della correttezza delle notizie che un giornale deve riportare, osservo che manca, nel suo romanzo poliziesco (a questo punto non posso più chiamarlo reportage) la notizia che due uomini del Mossad sono partiti in nave verso l'Iran. Lei scrive: "si sono tutti dissolti, decollati verso Hong Kong, Londra, Francoforte e molti verso il Sudafrica, la nazione africana che più di ogni altra ha una lunga storia di collaborazione e di complicità con Israele"; come mai ha trascurato questa ulteriore meta non secondaria? Ed io mi chiedo: come potranno, una volta arrivati a destinazione, sfuggire alla efficiente polizia di Ahmadinejad? Hamas, l'organizzazione di Al Mabhouh, non è infatti legata all'Iran? Mi viene il dubbio (lei non è neanche sfiorato da un simile dubbio?) che, se davvero due assassini si sono imbarcati per l'Iran, magari il nostro generale, oggi morto, possa avere fatto qualche sgarbo proprio ai suoi fornitori di armi. Chiudo questa mia, dopo aver tralasciato tante altre osservazioni, riprendendo queste sue parole: Al Mabhouh "aveva osato non soltanto sfidare la collera di David, ma vantarsene pubblicamente sulle emittenti arabe": non ho mai dubitato che lei fosse dalla parte di Golia, ma vorrei sapere come mai su Golia lei non ha mai niente da ridire. Saluti Emanuel Segre Amar