Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Processo a Geert Wilders: quel che conta è che la corte olandese è giusta, tanto più giusta quanto più vicina alle vie del Profeta 18/02/2010
Processo a Geert Wilders: quel che conta è che la corte olandese è giusta, tanto più giusta quanto più vicina alle vie del Profeta
Geert Wilders
Piccola notizia da Eurabia (sezione giuridica). Sapete, cari amici, c'è la giustizia retributiva e quella distributiva. La prima consiste nel dare a ciascuno il suo, per esempio il suo diritto. La seconda, più socialista, mira all'uguaglianza dei soggetti, quindi a togliere a chi ha. E' il modello Robin Hood, prediletto dai socialisti di tutti i colori. Bene, anche il tribunale olandese che giudica Geert Wilders per l'orribile crimine di aver diffamato il Corano con il suo fil Fitna e con la sua azione politica, essendo giusto e saggio, privilegia la giustizia distributiva. Dato che Wilders è un chiacchierone, appartiene anche alla "clase parladora" (espressione di Donoso Cortes, il precursore riconosciuto del Fueher dei giuristi nazisti Carl Schmitt) dei parlamentari, ha deciso che in questo processo dovesse tacere lui e chi lo appoggia. Sicché dei 18 testimoni che Wilders aveva chiesto a sua difesa, quindici ne ha scartati e ne ha ammessi solo 3. Fonti bene informate dicono che a Wilders sarà imposto un bavaglio per impedirgli di disturbare il processo con le sue parole di autodifesa. Alcuni maligni, fra cui gli avvocati del colpevole, interpretano queste decisioni della corte come un'avversione ai suoi danni, se non una premessa di condanna. Ma si sbagliano. Nel nome del Misericordioso, la corte lo è anche, e ha avviato un percorso di pentimento per il reo. Magari stando zitto capirà che l'Occidente è colpevole nei confronti del mondo arabo e lui ancora di più, e magari arriverà a quel giusto livello di contrizione che potrà trasformarlo in un Dhimmi (cioè in un membro di una minoranza religiosa tollerata) umile come si conviene. O magari potrebbe anche vedere la luce e rifiutare le erronee credenze che professa per entrare finalmente doive alberga tutta la luce e la pace, ovviamente nell'Islam. Quel che conta è capire che la corte olandese è giusta, tanto più giusta quanto più vicina alle vie del Profeta. Cari amici, spero che questa storia sia di ammonimento anche per voi. Con i miei migliori saluti eurarabi, mi prosterno umilmente