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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L'Espresso Rassegna Stampa
15.02.2010 Sicurezza negli aeroporti: l'Italia a lezione dal Mossad
Cronaca di Piero Messina

Testata: L'Espresso
Data: 15 febbraio 2010
Pagina: 43
Autore: Piero Messina
Titolo: «Il Mossad ci dà una mano»

Riportiamo dall'ESPRESSO n°7 del 12/02/2010, a pag. 43, l'articolo di Piero Messina dal titolo " Il Mossad ci dà una mano ".

«Negli aeroporti la vera sicurezza si raggiunge soltanto con la prevenzione. Da quando è scattata l’emergenza internazionale per il rischio attentati, e sono passati quasi dieci anni, la nostra intelligence ha sempre fornito delle note informative molto accurate». Parola di Vito Riggio, presidente dell’Enac e a capo del comitato interministeriale per la sicurezza. «Negli aeroporti italiani si effettuano esercitazioni a sorpresa», spiega Riggio, «per verificare la preparazione tecnica del personale addetto alla sicurezza. L’obiettivo è semplice: si cerca di passare i controlli con finti panetti di esplosivo, liquidi o armi giocattolo». Il presidente di Enac sottolinea come le procedure di questi spy game siano raccomandati dalla Commissione europea e coordinati dai servizi segreti italiani, con il contributo metodologico dei veri specialistici del settore: l’MI6 e il Mossad. Giochi terribilmente seri: «A Palermo, ma anche in altri aeroporti, sono stati licenziati dei dipendenti che avevano lasciato passare materiali proibiti. Il fatto che gran parte dei compiti operativi sia affidato a polizie private non ci preoccupa», sostiene Riggio, «prima di tutto perché ci sono delle regole da rispettare, dei protocolli concordati dal comitato di sicurezza la cui esecuzione spetta alle forze di polizia sul territorio. Poi, quando si parla di sicurezza negli scali i criteri di selezione sono durissimi. Le agenzie private devono essere certificate. Ma anche ciascuno dei loro addetti deve essere testato e certificato. Quando vengono esaminati, di solito ne passa uno su 20. È personale molto preparato». Il caso Fiumicino sembra non turbare la serenità del presidente Enac. «Sereno non è il termine giusto. Diciamo che siamo “certificati”. Ogni sei mesi le procedure di sicurezza vengono verificate dagli organismi internazionali come l’Icao. Ovviamente ci si concentra sui grandi aeroporti internazionali. Si opera a campione. Poche settimane fa è toccato proprio all’aeroporto di Fiumicino: non c’è stato alcun rilievo significativo».

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