venerdi 21 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






La Stampa - Corriere della Sera - Tg 1 - Tg 2 Rassegna Stampa
04.02.2010 Berlusconi in Israele: 4° giorno - le critiche
Massimo Gramellini, Francesco Battistini, Tg1, Tg2,

Testata:La Stampa - Corriere della Sera - Tg 1 - Tg 2
Autore: Massimo Gramellini - Francesco Battistini - Redazione del Tg 1 - Redazione del Tg 2
Titolo: «Se questo è un uomo - Il paragone sulla Shoah non macchia l’amicizia»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 04/02/2010, in prima pagina, l'articolo di Massimo Gramellini dal titolo " Se questo è un uomo  " preceduto dal nostro commento. Dal CORRIERE della SERA, a pag. 9, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Il paragone sulla Shoah non macchia l’amicizia " preceduto dal nostro commento.
Contrari ad ammettere che la visita di Berlusconi è stato un successo sono Alberto Stabile (REPUBBLICA), Udg (L'UNITA'), Raniero La Valle e Michele Giorgio (Il MANIFESTO), ma la cosa non ci stupisce. Non riportiamo i loro articoli perchè non sono diversi in nulla rispetto a quelli che si leggono tutto l'anno, solo accuse al governo, dominati come sono dall'ossessione contro Berlusconi.
Segue una nostra critica a TG 1 e TG 2.

La STAMPA - Massimo Gramellini : " Se questo è un uomo "

Gramellini ha completamente travisato le parole di Berlusconi e ne stravolge il significato nel suo articolo. Berlusconi si è detto pertecipe del dolore per le vitime di Gaza, ma non ha mai fatto paragoni con la Shoah.
Se Gramellini, vice direttore della STAMPA, avesse letto la cronaca di Amedeo La Mattina pubblicata sul suo quotidiano e ripresa da IC di oggi, saprebbe che le parole di Berlusconi non hanno il significato che attribuisce loro nel suo pezzo.
Il titolo, poi, è fuori luogo perchè, oltre che essere uno spregio alla memoria di Primo Levi, dà ingiustificatamente del nazista a Berlusconi.
Invitiamo i lettori di IC a protestare con Mario Calabresi, direttore della Stampa per il volgare pezzo di Massimo Gramellini. direttore@lastampa.it
Ecco il pezzo:


Massimo Gramellini

Ma come farà a essere israeliano con gli israeliani e palestinese coi palestinesi? Ad affermare, davanti a Netanyahu, che bombardare Gaza fu «una reazione giusta» e due ore dopo, davanti ad Abu Mazen, che le vittime di Gaza sono paragonabili a quelle della Shoah? Zelig si limitava a cambiare faccia, a seconda dell’interlocutore da compiacere. Ma questo è un uomo in grado di cancellare il tempo e lo spazio. Riesce a stare con il pilota dell’aereo che sgancia le bombe e nel rifugio sotterraneo con i bombardati. In contemporanea, e dispensando a entrambi parole di comprensione. Nella sua vita precedente insegnava ai venditori di pubblicità a essere concavi coi convessi e convessi coi concavi. Una volta li sfidò a salutare cinquanta clienti, trovando un complimento per tutti. Solo stringendo la mano al cinquantesimo, un uomo brutto e sgradevole, rimase perplesso. Poi gli disse: «Ma che bella stretta di mano ha lei!».
Molti hanno letto quei manuali americani che insegnano a infinocchiare il prossimo in 47 lezioni. Ma solo lui ha il fegato di applicarne il precetto fondamentale: credere sempre a quel che dici, anche quando è il contrario di quel che hai appena detto. Una tecnica che evidentemente funziona persino con le vecchie volpi mediorientali. Come farà? Vorrei tanto chiederglielo, se non fosse che lui nel frattempo si è già spostato nella basilica della Natività, a Betlemme, dove sta raccontando ai frati una barzelletta sulla Madonna che avrebbe preferito una femminuccia. A quel punto mi arrendo.

CORRIERE della SERA - Francesco Battistini : " Il paragone sulla Shoah non macchia l’amicizia "

Battistini, non deve aver nè sentito nè letto il discorso di Berlusconi alla Knesset nè quello con Abu Mazen, perchè si permette di fargli le pulci in base a una sua opinione personale.
Riporta le risposte di Silvan Shalom, vice premier di Bibi, e quella di Aaron Appelfeld al quale chiede un commento dopo avergli riferito, storpiandole, le dichiarazioni di Berlusconi. Un pessimo modo di fare giornalismo. Per fortuna che Berlusconi ha dichiarato che la guerra a Gaza è stata giusta, un aggettivo che nemmeno Battistini può mistificare.
Ecco l'articolo:


Aaron Appelfeld

GERUSALEMME — Al pranzo offerto da Peres, Silvio Berlusconi confida che suo padre gli ha insegnato una cosa: fai sempre un complimento agli altri e vedrai che li conquisterai. Al dopopranzo con Abu Mazen, mette subito in pratica: gli è scappato che fu «giusto» bombardare Gaza— 1.400 morti, una buona parte dei quali bambini —, con grande irritazione dei palestinesi? A Betlemme, ecco la toppa che peggiora il buco. Con un paragone tra le vittime della Striscia e i sei milioni cancellati dalla Shoah.

Con grande imbarazzo e fastidio di molti israeliani che, solo poche ore prima, l'avevano accompagnato per le sale di Yad Vashem, il Museo dell'Olocausto. «Non so esattamente che parole ha usato — svicola Silvan Shalom, il vicepremier di Netanyahu —, ma mi sembra più importante l'amicizia che ci ha dimostrato...». «Davvero ha detto così?», sgrana gli occhi Aaron Appelfeld, nella sua casa sulle colline fuori Gerusalemme: «Ogni tanto c'è qualcuno che fa diventare qualsiasi cosa una Shoah. Ma questi sono paralleli sbagliati. Feriscono la storia e chi l'ha vissuta».

Badenheim 1939 come Gaza 2009? «Non scherziamo», dice lo scrittore, 78 anni, che quando ne aveva otto riuscì a scappare da un lager e, orfano, finì per vivere da clandestino sul litorale laziale. Amico di Primo Levi, del quale conserva un carteggio, già l'estate scorsa Appelfeld criticò la Cei che metteva Auschwitz sullo stesso piano delle leggi anti-immigrati: «Il pericolo della nostra epoca è la banalizzazione delle tragedie. Le si annullano, non capendone la profondità. Ogni situazione storica è unica. E la Shoah è unica per la quantità degli assassinati e per la qualità degli assassini. Un bombardamento come Gaza è una cosa tremenda. Lo è qualsiasi uccisione d'innocenti. Anche di uno soltanto. La differenza dell'Olocausto la fa la sua fredda programmazione, la sofferenza incancellabile, l'incomprensibilità. Lo stesso Berlusconi, quand'è uscito da Yad Vashem, era quasi incredulo. Quella sofferenza non può essere appaiata a una guerra, per quanto sanguinosa».

E Gaza «giusta»? Quell'aggettivo turba il mondo islamico assai più del parallelo storico. Dall'Iran («queste parole non potranno aiutare a risolvere i problemi, al contrario li renderanno più complicati») a Hamas («dichiarazioni pericolose ed estremiste»), passando per l'Autorità palestinese: «C'è un rapporto Goldstone sui crimini degli israeliani. Fu un'aggressione. Qualunque cosa dica Berlusconi, non cambia la realtà». A Nazareth, città palestinese d'Israele, qualche tempo fa è stato aperto un piccolo museo dedicato all'Olocausto. Un caso unico, nel mondo arabo: «La Shoah è stata la più grande tragedia della storia — riassume Ahmed Tibi, deputato palestinese della Knesset —. Ma non si può fare una graduatoria: è grande anche il dramma dei Territori occupati. Specie se a infliggerlo è un popolo, quello ebraico, che ha sofferto tanto. Berlusconi è stato deludente, acritico, fuori dalla realtà. Appoggia platealmente un governo che pure molti israeliani considerano estremista. Gliel'ho detto, dopo il discorso in parlamento: ti riempi la bocca di democrazia, e poi dimentichi che un israeliano su cinque è arabo? Ma lo sai come viviamo?».

TG 1 - TG 2

Il TG 1, nell'edizione delle 6.30 di questa mattina ha testualmente annunciato che " il Presidente Berlusconi si è recato in Palestina per una visita di 3 giorni ".
Berlusconi si è recato in Israele e a Betlemme.   Palestina, invece, poteva esserci  già dal1948, ma agli stati arabi non andava bene. il Tg 1 dovrebbe essersene accorto, ormai. Di sicuro non era Claudio Pagliara !
Il TG 2, invece, ha notato l'esistenza di Israele, ma non ha ancora imparato qual è la sua capitale, per questo nell'edizione delle 20.30 di ieri sera, si è riferito a Tel Aviv come capitale di Israele. L'unica capitale di Israele è Gerusalemme. E' tanto difficile da ricordare?

Per inviare la propria opinione a Stampa, Corriere della Sera, Tg 1, Tg 2, cliccare sulle e-mail sottostanti


direttore@lastampa
lettere@corriere.it
augusto.minzolini@rai.it
tg2_direzione@rai.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT