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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Jesus Rassegna Stampa
25.01.2010 Una visione distorta della Striscia di Gaza
Il mensile cattolico Jesus diffonde la propaganda di Hamas

Testata: Jesus
Data: 25 gennaio 2010
Pagina: 38
Autore: Giovanni Nicolini
Titolo: «Spezzare il pane della speranza a Gaza»

Riportiamo da JESUS di gennaio, a pag. 38, l'articolo di don Giovanni Nicolini, prete a Bologna, dal titolo " Spezzare il pane della speranza a Gaza ".

don Giovanni Nicolini descrive Gaza in questo modo : " "La più grande prigione del mondo", venne definita da un saggio uomo di Dio, quando anni fa ci si lasciò trasportare dall'esultanza per la partenza dal territorio degli ultimi coloni israeliani. Purtroppo quel saggio aveva ragione . la città veniva lasciata per essere subito chiusa ermeticamente su se stessa. Senza lavoro, senza possibilità di movimenti, senza rifornimenti essenziali. E quindi senza energia elettrica e senza carburanti. Gli ospedali senza medicinali. la gente senza un soldo. ".
Per quanto riguarda il ritiro di Israele da Gaza, questo è avvenuto, come d'accordo, nel 2005, sotto il governo Sharon. Gaza è stata consegnata agli arabi perchè facesse parte del futuro Stato palestinese. L'unico risultato è la sua trasformazione in una piattaforma lanciamissili. Per questo motivo sono necessari controlli al confine.
Gaza non è una prigione, ma un pezzo di terra controllato da un'associazione terrorista. La povertà della popolazione è da attribuirsi ad Hamas e alla sua politica. Dove sono finiti i 4 miliardi e mezzo di $ stanziati dalla conferenza del Cairo per la ricostruzione di Gaza? In ogni caso, ricordiamo ai lettori che a Gaza il 70% degli abitanti ha un collegamento a internet in casa. E' perciò difficile credere che la gente sia senza energia elettrica.
don Nicolini, però, non riporta questi dati.
"
Dove pensare di trovare un "tesoro" nel campo devastato di gaza ? Eppure il tesoro c'è, e ci ha accompagnato in tutto il nostro breve viaggio. ospiti della parrocchia cattolica, abbiamo cominciato a vederlo subito : la gente." Segue una descrizione idilliaca della popolazione a Gaza. Nel panorama manca totalmente la descrizione dei terroristi di Hamas e del loro odio distruttivo contro Israele.
L'unico accenno alle divisioni fra le varie fazioni palestinesi che ricadono sulla popolazione è in queste righe : "
La comunità cristiana, numericamente piccolissima davanti al grande mondo islamico, un mondo aspramente diviso al suo interno e continuamente esposto a provocare una tragedia nella tragedia per le sue violente rivalità interne. ".
Quello che don Nicolini non scrive, è la persecuzione dei cristiani a Gaza, non gliel'hanno fatta vedere nè lui ha avuto interesse a conoscerla, era così preoccupato nei confronti di Israele da dimenticarsene.
Jesus è una pubblicazione ufficiale della chiesa cattolica. E' accettabile che stampi simili menzogne ?
Una protesta ufficiale dell'ambasciatore d'Israele in Vaticano sarebbe approppriata.

Ecco l'articolo:


Hamas

Sono stato a Gaza. Un privilegio straordinario. Eccetto le automobili di funzionari e diplomatici, non più di 30 persone varcano ogni giorno questa faticosa frontiera. Gerusalemme è a meno di 100 chilometri, ma ci si trasferisce in un altro mondo. Appena superati i controlli cominciamo a vedere un paesaggio che ci accompagnerà sino al cuore della città : un immenso campo di macerie. Tutto l'impianto industriale della striscia è stato distrutto. E così pure tutti gli uffici pubblici. Il poco traffico è mischiato : vecchie Mercedes e arrugginite peugeot devono fare i conti con lo sterminato numero di asinelli che continuano ad essere essenziale mezzo di trasporto. Il territorio della Striscia è grande quanto il mare di galilea, ed è un grande mare di guai. Si coglie subito nella gente che incontriamo la nota propria dei paesi poveri : metà della popolazione di gaza ha menodi 18 anni. Ma è poca la gente che si incontra, sopratutto se si pensa che vi abitano un milione e mezzo di persone. "La più grande prigione del mondo", venne definita da un saggio uomo di Dio, quando anni fa ci si lasciò trasportare dall'esultanza per la partenza dal territorio degli ultimi coloni israeliani. Purtroppo quel saggio aveva ragione . la città veniva lasciata per essere subito chiusa ermeticamente su se stessa. Senza lavoro, senza possibilità di movimenti, senza rifornimenti essenziali. E quindi senza energia elettrica e senza carburanti. Gli ospedali senza medicinali. la gente senza un soldo. Abbiamo visitato scuole alla quali si cerca di portare non solo materiale scolastico, ma anche cibo per i bambini. Siamo entrati nella miseria di famiglie rimaste senza il padre, ucciso dai bombardamenti. Case distrutte sostituite da tende e da abitacoli in lamiera.

Dove pensare di trovare un "tesoro" nel campo devastato di gaza ? Eppure il tesoro c'è, e ci ha accompagnato in tutto il nostro breve viaggio. ospiti della parrocchia cattolica, abbiamo cominciato a vederlo subito : la gente. Il suo coraggio, la sua capcità di sorridere, la sua laboriosità in mezzo a tanti guai. Sono le donne a dare il segno dell'iniziativa, della vigilanza e del volto buono e sereno delle giornate. E quindi i bambini. ordinatissimi nei loro abiti da scuola, sorridenti. Lieti. Due giovani preti di origine argentina, ricchi di sapienza e di coraggio. la chiesa ordinata ed accogliente. Le due comunità cristiane, la cattolica e l'ortodossa, unite nell'impegno comune di promuovere la speranza. le Figlie di madre teresa di calcutta e la loro casa di bambini poveri e soli. La comunità cristiana, numericamente piccolissima davanti al grande mondo islamico, un mondo aspramente diviso al suo interno e continuamente esposto a provocare una tragedia nella tragedia per le sue violente rivalità interne. La comunità cristiana guarda a tutti come a suoi figli e fratelli e spezza con tutti il pane della carità e della speranza.

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jesus@stpauls.it

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