Judenrampe Gli ultimi testimoni
A cura di Anna Segre e Gloria Pavoncello
Elliot Euro 17,50
Fra i 12 e i 20 anni: erano ragazzi o poco più quando furono deportati nei campi di sterminio. Ecco i sopravvissuti al male assoluto richiamare alla memoria l’istante in cui furono strappati ai loro genitori, le urla, l’ultimo abbraccio e poi l’inferno in terra: i lavori forzati, le percosse, le selezioni, la fame, i kapò che lanciano in aria i neonati giocandoci a tirassegno. Sono 23 testimonianze agghiaccianti quelle raccolte da Anna Segre, psichiatra, e da Anna Pavoncello, sociologa, in Judenrampe. Ti salvi la vita ma non salvi te stesso. Lo conferma Edith Bruck: “Tu pensi che quando torni da Auschwitz il mondo si inginocchierà e chiederà perdono. In realtà il mondo non ti vuole neppure, sei un sopravvissuto e non sanno cosa fare di te, e nemmeno tu sai cosa fare della tua vita che hai salvato”. Ida Macheria ricorda la fossa dove bruciavano i bambini. Alberto Mieli ha visto donne incinte prese a calci. A Mario Limentani furono tolti 12 denti in pochi minuti. Shlomo Venezia fu costretto a fare l’assistente ai forni dove venivano gasate 1800 persone per volta: uccideva i fratelli. Leggere per non dimenticare.
Laura Laurenzi
R2 Cult – La Repubblica