Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Con Obama l'islam ancora più intollerante Analisi del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 15 gennaio 2010 Pagina: 1 Autore: La redazione del Foglio Titolo: «Con Obama il mondo islamico è arretrato molto sulla libertà»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 15/01/2010, in prima pagina, l'articolo dal titolo " Con Obama il mondo islamico è arretrato molto sulla libertà e la democrazia. L’Iraq avanza ".
Doveva essere l’anno della mano tesa al mondo arabo. “Obama fa la pace con l’islam”, proclamarono i giornali italiani nell’anno del suo magniloquente discorso al Cairo. Era anche l’anno del dialogo con i mullah iraniani. Un nuovo rapporto di Freedom House spezza invece le illusioni obamiane: nel 2009 il mondo arabo islamico è scivolato verso autocrazie, satrapie, dittature e torture. La celebre ong fondata da Eleanor Roosevelt, oltre ad analizzare la diffusione dei principi democratici nel mondo col rapporto annuale “Freedom in the World”, si occupa di sostenere i gruppi locali che promuovono la nascita di istituzioni democratiche o le difendono da attacchi autoritari. “Erosione globale della libertà”, recita l’ultimo rapporto. Un anno disastroso per il mondo arabo, con una sola eccezione: l’Iraq. Non ci sono soltanto le peggiori repressioni in Iran dal molti anni. Persino la “moderata” Giordania, come il Bahrain e lo Yemen, è retrocessa da “parzialmente libera” a “non libera”. L’Egitto ha visto un’impennata di repressioni (ultima la strage di cristiani). Declinano Marocco e Territori palestinesi. Scrive Freedom House che tutti quei paesi che “avevano mostrato intenzioni riformiste negli anni passati” hanno visto un tragico arretramento. Paesi che avevano beneficiato della democratizzazione del medio oriente con Bush. La Giordania è in grave declino dopo la decisione del re di dissolvere il parlamento e posticipare le elezioni. Migliora il Libano della “rivoluzione dei cedri”. Le elezioni regionali in Iraq, persino sotto la recente ondata di attacchi kamikaze, fanno di Baghdad un modello di democrazia araba. L’Iraq si trova nella stessa griglia di paesi come Taiwan e Serbia. A conferma dei dati di Freedom House c’è un altro rapporto, stavolta tutto arabo, del Cairo Institute for Human Rights, prestigiosa casa di ricerche indipendente. A dominare nel 2009 i dodici paesi analizzati sono state repressione di diritti umani, soppressione della libertà di stampa e discriminazioni contro le minoranze. “La situazione è peggiorata molto rispetto al 2008”. L’istituto del Cairo accusa Obama, definendolo “completamente nemico delle riforme e dei diritti umani nella regione”, con la Casa Bianca in dismissione rispetto alle aperture degli ultimi anni. Obama aveva già tagliato fondi per la libertà ovunque nell’islam, dal Cairo a Teheran. Non soltanto il messaggio obamiano non ha spinto il mondo arabo a progredire. La mano tesa sembra aver avuto come effetto la rassicurazione che autocrati e mullah potevano sentirsi al sicuro. I ricercatori del Cairo sono spietati con Obama: “L’ultimo slancio di vita è stato spezzato con l’arrivo della nuova amministrazione”.
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