Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Jimmy Carter si è pentito ? Il commento di Federico Steinhaus
Testata: Informazione Corretta Data: 24 dicembre 2009 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: «Jimmy Carter si è pentito ?»
Jimmy Carter
Già: ricorderete che Carter ha scritto un libro, nel quale paragonava la politica israeliana nei confronti dei palestinesi a quella dell’apartheid sudafricano, e che questo libro è stato fortemente contestato come fazioso ed offensivo in tutti gli ambienti israeliani ed ebraici. Questo ex presidente americano verrà ricordato per il successo dei colloqui che portarono alla firma del trattato di pace fra Israele ed Egitto – il primo stato arabo che accettò di riconoscere il diritto di Israele ad esistere e pagò questo atto di onestà e coraggio con la vita del suo presidente Sadat – ma anche per il clamoroso fallimento dell’azione di commandos che avrebbero dovuto liberare gli ostaggi americani assediati nell’ambasciata di Teheran dai pasdaran di Khomeini. Jimmy Carter, fortemente ispirato dalla fede, è anche attivo nel campo della ricerca della pace, nel perseguimento di elezioni democratiche, nella restaurazione dei diritti umani nei paesi dove questi valori sono a rischio; inoltre si prodiga nell’aiuto ai poveri con un programma complesso e dispendioso nel quale collabora col Lions International (è stato anche governatore distrettuale Lions). Ebbene, pochi giorni or sono Jimmy Carter ha scritto una pubblica lettera di scuse, nella quale si rammarica di aver involontariamente offeso i sentimenti di così tanti ebrei e sottolinea i suoi sentimenti di sincera amicizia per Israele; ricorda a questo proposito di aver fatto recapitare al soldato Gilad Shalit, da tre anni ostaggio in catene di Hamas, due lettere dei suoi genitori e di averne portata ai genitori una del figlio, del quale chiede la liberazione. In questa lettera Carter scrive di essersi reso conto dell’amarezza che il suo libro aveva provocata quando gli hanno voltato le spalle amici e collaboratori ebrei di vecchia data, e di aver iniziato anche a seguito di ciò un ripensamento profondo della problematica trattata dal libro. Post scriptum Il nipote di Jimmy Carter, un noto avvocato georgiano, intende candidarsi per un posto al senato di Atlanta. Jimmy Carter nega con forza che il suo pentimento sia strumentale per favorire la carriera politica del nipote. Andreotti, ci dica cosa ne pensa…a pensar male si fa peccato?