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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.12.2009 I palestinesi si ammazzano a vicenda ? E' colpa della CIA
Francesco Battistini ci crede subito

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 dicembre 2009
Pagina: 19
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Palestinesi torturati, accuse alla CIA»

L'Anp di Abu Mazen tortura e ammazza i seguaci di Hamas in Cisgiordana (quello che poi fa Hamas a Gaza con i nemici dell'Anp), non è una novità. Nuova è invece l'interpretazione che ne viene data. Non è il solito modo di amministrare la "giustizia"  nella società palestinese, no, dietro c'è la longa manus della CIA. Te pareva ! Francesco Battistini lo prende sul serio e lo racconta oggi, 19/12/2009, sul CORRIERE della SERA a pag.19, in un pezzo dal titolo " Palestinesi torturati, accuse alla CIA".
Ecco l'articolo:


Trovato il colpevole!

GERUSALEMME — Il caso di Haitham Amr. Che aveva 33 an­ni, i baffi, una famiglia. Era di Hebron e di mestiere faceva l’in­fermiere. Era un sostenitore di Hamas della Cisgiordania, tenu­to d’occhio dall’Autorità palesti­nese. Haitham fu arrestato e te­nuto quattro giorni in una cella del Servizio generale d’intelli­gence palestinese (il Gi). Mai in­terrogato da un giudice. Restitui­to cadavere alla famiglia: il vi­deo della salma seminuda, lividi e ferite all’altezza delle reni, sul­le cosce e alle ginocchia, è dispo­nibile su YouTube . Oppure il ca­so di Majid al-Barghuti, 42 anni, imam di Hamas nel villaggio di Koubar, vicino a Ramallah. Lo presero quattro incappucciati il 14 febbraio 2008, probabilmen­te uomini del Pso (l'Organizza­zione palestinese per la sicurez­za preventiva). Sparì nel nulla. Otto giorni dopo, il funerale.

Col procuratore palestinese che archiviò la morte per «col­lasso cardiaco». Con le associa­zioni dei diritti umani che ne mostrano le foto all'obitorio e il collo viola, e segni scuri dapper­tutto.

Che torturino, si sa. Chi tortu­ri, è una novità. Secondo
Amne­sty International e Human Ri­ghts Watch , ma anche a sentire Ong israeliane e palestinesi, die­tro le strane morti in carcere di tanta gente di Hamas — tre solo negli ultimi mesi — non ci so­no solo gli agenti segreti al ser­vizio di Abu Mazen: c'è la Cia. Una collaborazione strettissima che sta mettendo in imbarazzo l’amministrazione Obama: me­no d’un anno fa, chiudendo l’era Guantanamo, il presidente americano firmò il divieto di ri­corso alla tortura per qualun­que detenuto in mano a funzio­nari Usa. Dall'annegamento si­mulato del Waterboarding allo stress muscolare del Wall Stan­ding , dalla privazione del sonno allo schiaffo addominale, gli 007 palestinesi avrebbero appre­so con rapidità le più efficaci «tecniche di condizionamento» Cia. Praticato spesso e con suc­cesso, raccontano i rapporti, il sistema delle posizioni innatura­li, qui ribattezzato Shabeh : il de­tenuto è costretto a restare ore mantenendo posture impossibi­li, finché la fatica muscolare non si fa insopportabile.

Ma l'Amico Americano adde­stra soltanto o mena pure lui? Secondo il
Guardian , che ha in­tervistato il direttore generale di al- Haq , non ci sono prove che gli yankee stiano nelle stan­ze delle torture. Però non posso­no non sapere, dice il superpoli­ziotto palestinese, Shewan Jaba­rin, e basterebbe un loro cenno a fermare questa spirale. Le con­fessioni estorte sono utilizzate anche da Hamas sui nemici del Fatah, come ci è stato sussurra­to mesi fa da alcuni condannati a morte, durante una visita nel carcere di Gaza. Ma il chiarimen­to più urgente ora riguarda il ruolo di questi consiglieri del­l’Anp: «La Cia considera sua pro­prietà i due servizi palestinesi — dice una fonte diplomatica —, il braccio armato nella lotta al terrorismo». Hamas è sulla li­sta nera del terrore: e forse que­sta non sarebbe stata nemmeno una notizia, fino a un anno fa. Fino a Obama. E fino a quell’im­pegno a non torturare più.

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