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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Atlante storico del popolo ebraico 26/11/2009

Eli Barnavi
Storia di Israele
Dalla nascita dello Stato all’assassinio di Rabin
Bompiani

Un popolo disperso e decimato, sotto l'impulso di un'ideologia nuova radicata nella memoria antica, il sionismo, ritorna alla terra che lo ha visto nascere, conquista l'indipendenza in un ambiente ostile, si forgia in uno Stato-nazione moderno e lo modella nelle fattezze insite nei costumi ancestrali della sua tradizione; lo ricompone con la lingua degli avi, conquista con una lotta aspra il diritto alla "normalità", senza rinunciare perciò a rivendicare una radicale alterità, e si dota di una potenza militare, che è prima di tutto  il suo mezzo di sopravvivenza. Il saggio si chiude con l’assassinio di Rabin, l’allora Primo ministro di una Repubblica democratica che vive oggi la propria “normalità” nelle sue manifestazioni più complesse e drammatiche.

Eli Barnavi
Religioni assassine
Bompiani

Il saggio di Eli Barnavi che si presenta come una lettera aperta ai lettori affronta l’argomento dei pregiudizi religiosi. Per lo storico israeliano la guerra è un evento in corso, non un’opinione e l’aggressore ha un nome preciso: fondamentalismo islamico. Barnavi ci invita a sbarazzarci dell’”illusione del multiculturalismo” e di espressioni improprie come “dialogo di civiltà”. Il laicismo è la civiltà, il fondamentalismo è la barbarie, non esiste dialogo possibile. La libertà va difesa senza ambiguità, senza sensi di colpa, senza falsi relativismi.




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