Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ascoltate me, non cercate di comprare una macchina usata da chi non vuole vendervela 13/11/2009
Abu Mazen, bravissimo a rifiutare qualunque compromesso e chiedere sempre di più
Immaginate di dover comprare una macchina usata. Il venditore vuole 10 mila euro, voi offrite 5mila, lui rifiuta chiede 15 mila e vi riempie di insulti. Voi rilanciate a 8mila, lui rifiuta ancora chiede 20 mila e minaccia di bruciarvi la casa se non gli date quel che vi ha chiesto. Vi decidete e gli dite che siete disposti a dargli i 20 mila, magari con una piccola dilazione di pagamento: lui rifiuta ancora, si mette a gridare, dice che con voi non si può trattare, che chiuderà il suo autosalone trovandosi di fronte criminali come voi e che se andate aventi così potrebbe succedervi qualcosa e che dovete dargliene 50 mila. Più o meno è questo quello che sta succedendo fra Israele e Autorità Palestinese. Dopo la salita al governo di Netanyahu e di Obama, i palestinesi hanno insinuato che Israele negasse gli accordi del passato (Oslo ecc.). Netanyahu li ha subito confermati. Poi hanno tirato fuori la storia dei due stati e hanno fatto un caso del fatto che lui non ne parlasse mai. Netanyahu ha confermato che Israele è favorevole alla soluzione dei due stati nel discorso che ha fatto a giugno in risposta a quello di Obama del Cairo. Allora i palestinesi hanno tirato fuori il blocco dell'attività edilizia oltre la linea verde come precondizione. Netanyahu ha un po' resistito e poi ha deciso che poteva accordarne una sospensione, con l'eccezione del completamento dei lavori in corso. I palestinesi hanno gridato alla continuazione dell'a"attività coloniale" israeliana, al fatto che il "loro" territorio viene continuamente invase dal crescente "colonialismo" israeliano e Abu Mazen ha minacciato di dimettersi e di sciogliere l'Autorità palestinese. Il tutto per la differenza fra "sospendere" e "congelare"? No, perché anche se Israele "congelasse" e non terminasse gli appartamenti iniziati, la prossima condizione l'ha già enunciata Assad: perché solo congelare? Bisogna smantellare le "colonie", solo dopo si potrà aprire la trattativa. Insomma, ascoltate me, non cercate di comprare una macchina usata da chi non vuole vendervela. Se proprio non siete obbligati, quei tipi lì come Assad Abu Mazen e compagnia, sarebbe meglio non incontrarli proprio. Peccato che Israele debba proprio farlo.