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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire - Il Manifesto Rassegna Stampa
05.11.2009 Hamas sperimenta nuovi razzi con una gittata di 60Km
Il quotidiano della Cei e quello comunista ritengono che Israele debba stare buono e aspettare di venire distrutto

Testata:Avvenire - Il Manifesto
Autore: La redazione di Avvenire - Michele Giorgio
Titolo: «I razzi di Hamas minacciano Tel Aviv - A dicembre un nuovo attacco contro Gaza»

Riportiamo dall'AVVENIRE del 04/11/2009, a pag. 18, l'articolo dal titolo " I razzi di Hamas minacciano Tel Aviv ". Dal MANIFESTO di oggi, 05/11/2009, a pag. 9, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo "A dicembre un nuovo attacco contro Gaza". Ecco gli articoli, preceduti dai nostri commenti:

AVVENIRE - " I razzi di Hamas minacciano Tel Aviv "

Nell'articolo si riporta in forma dubitativa ("avrebbe ... compiuto") la notizia del test effettuato da Hamas con dei missili a gittata di 60 km che mettono a rischio i sobborghi di Tel Aviv. Contrariamente ai dubbi dell'Avvenire, il test è stato compiuto realmente e fonti miliati israeliane ne confermano tutta la pericolosità. Pertanto appare legittima la preoccupazione della popolazione israeliana e del tutto naturale la volontà di difendersi. Per questo la chiosa "molti osservatori temono ora la possibilità di azioni preventive per eliminare la minaccia" è del tutto fuorviante perché ingenera l'impressione che l'azione preventiva non possa essere percorsa se non violando chissà quali trattati o diritti. Questi non ben identificati osservatori dovrebbero chiedersi, e con essi l'Avvenire, come dovrebbe comportarsi Israele, ovvero se attendere che uno o più missili raggiungano la popolosa periferia di Tel Aviv compiendo una strage oppure se adottare dei provvedimenti per proteggere i propri cittadini, come farebbe qualsiasi Stato sovrano. Ecco l'articolo:

GERUSALEMME. Hamas allunga la sua minaccia su Israele. Il braccio armato di Hamas avrebbe di recente compiuto con successo a Gaza il test di un nuovo missile che ha una gittata di 60 chilometri e rappresenta una minaccia potenziale per l’hinterland di Tel Aviv. Lo ha riferito la Radio militare israeliana. Nel corso di un dibattito alla Commissione parlamentare per gli Affari esteri e la Difesa è stato riferito ieri da un comandante dell’intelligence che si tratta di un razzo di produzione iraniana. Hamas ha smentito l’ufficiale e definito «pura fantasia» le accuse di Israele. Nel corso della operazione “Piombo Fuso”, lo scorso inverno, Hamas ha sparato verso le città israeliane del Neghev una quantità elevata di razzi Qassam, di gittata limitata. Alcuni sono esplosi fino a 40 chilometri di distanza da Gaza, colpendo città popolose come Ashdod, Ashqelon, Netivot, Kiryat Gat e Beer Sheba. Una volta che il nuovo razzo di Hamas diventasse operativo anche popolosi sobborghi di Tel Aviv – come Bat Yam, Holon e Rishon le-Zion – rischierebbero di trovarsi esposti alla minaccia degli islamici palestinesi. Molti osservatori temono ora la possibilità di azioni preventive per eliminare la minaccia.

Il MANIFESTO - Michele Giorgio : " A dicembre un nuovo attacco contro Gaza "

" A Tel Aviv invece i comandi militari e il governo di Israele sembrano impegnati a pianificare un nuovo attacco per «disarmare» Hamas". L'utilizzo delle virgolette è fuori luogo. Hamas sta testando nuovi missili a gittata più lunga.
Un'eventuale operazione israeliana sarebbe volta proprio a impedire nuovi attacchi di Hamas.
Michele Giorgio è convinto che Israele stia preparando una nuova operazione contro Gaza. La sua convinzione deriva da un articolo di  Alex Fishman, pubblicato su Yediot Ahronot. Giorgio scrive: "
Fishman, ovviamente, scarica le responsabilità di una seconda offensiva su Hamas e i palestinesi, e comincia a preparare la opinione pubblica israeliana e quella internazionale alla nuova guerra.". Fishman non scarica nulla, semplicemente analizza la situazione. Hamas ha a disposizione dei razzi con una gittata di 60Km e le sue intenzioni sono ovvie. Non vediamo per quale motivo Israele non debba prevenire attacchi terroristici palestinesi.
"
Il conto alla rovescia di «Piombo fuso 2» è cominciato, sostengono Yediot Ahronot e gli altri giornali israeliani giovedì scorso quando Hamas ha testato un razzo, in apparenza di fabbricazione iraniana, che avrebbe una gittata di 60 km, quindi in grado di tenere sotto tiro Tel Aviv.Un razzo che può essere lanciato anche da una rampa sistemata su di un semplice autocarro. Per l’establishment politico-militare israeliano questo sviluppo è sufficiente per scatenare una nuova offensiva contro la roccaforte di Hamas. ". Giorgio non concorda con gli israeliani. Hamas, che ha da sempre come obiettivo principale la distruzione di Israele, si arma con razzi più potenti di quelli che usa di solito e li testa. Ma Israele dovrebbe stare buono a guardare, magari aprire le frontiere con Gaza per lasciarsi colpire meglio.
Giorgio continua : "
Come spiegava ieri un editoriale di Yisrael Hayom, per Israele è meglio essere un occupante ma in pieno controllo della situazione piuttosto che rimanere passivo lasciando ad Hamas la sua capacità strategica". Che cosa significa " capacità strategica "? In ogni caso non vediamo per quale motivo sia assurdo ritenere che Israele sia pronto a intervenire contro Hamas invece di lasciarsi distruggere.
L'articolo di Michele Giorgio, in ogni caso, si basa quasi esclusivamente su illazioni. L'unico fatto concreto è il nuovo tipo di razzo provato da Hamas, fatto che Giorgio mette in dubbio. Per il resto, si tratta di fantasie di Giorgio. Non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte di Israele circa un'eventuale operazione contro Hamas. Ecco l'articolo:


Giorgio si unisce a questo coro, anche se l'unico riconoscibile è Carter

All’Onu si accende il dibattito intorno al rapporto del giudice sudafricano Richard Goldstone sull’offensiva israeliana «Piombo fuso» di dieci mesi fa contro Gaza (circa 1.400 palestinesi uccisi, tra cui centinaia di civili). A Tel Aviv invece i comandi militari e il governo di Israele sembrano impegnati a pianificare un nuovo attacco per «disarmare »Hamas. «Nessuno ai vertici delle forze armate dubita della necessità di andare ad un nuovo scontro militare con Hamas, l’unica incertezza è la data», ha scritto sul quotidiano Yediot Ahronot l’analista militare Alex Fishman. «È credibile – ha spiegato Fishman - affermare che lo scontro (con Hamas) riprenderà su larga scala a dicembre, ad un anno esatto da Piombo fuso». Per Fishman l’anniversario non c’entra nulla. Esistono, a suo avviso, concreti fattori di tensione regionale che il mese prossimo creeranno le condizioni per la nuova guerra, mentre a Gaza sono ancora visibili le macerie di quella precedente. A cominciare dal probabile fallimento del negoziato sul nucleare iraniano, passando per le elezioni palestinesi proclamate dal presidente dell’Anp per il 24 gennaio (contro il volere di Hamas), fino al mancato accordo per uno scambio di prigionieri tra Israele e il movimento islamico. Fishman, ovviamente, scarica le responsabilità di una seconda offensiva suHamas e i palestinesi, e comincia a preparare la opinione pubblica israeliana e quella internazionale alla nuova guerra. Il conto alla rovescia di «Piombo fuso 2» è cominciato, sostengono Yediot Ahronot e gli altri giornali israeliani giovedì scorso quando Hamas ha testato un razzo, in apparenza di fabbricazione iraniana, che avrebbe una gittata di 60 km, quindi in grado di tenere sotto tiro Tel Aviv.Un razzo che può essere lanciato anche da una rampa sistemata su di un semplice autocarro. Per l’establishment politico-militare israeliano questo sviluppo è sufficiente per scatenare una nuova offensiva contro la roccaforte di Hamas. Come spiegava ieri un editoriale di Yisrael Hayom, per Israele è meglio essere un occupante ma in pieno controllo della situazione piuttosto che rimanere passivo lasciando ad Hamas la sua capacità strategica. Da parte sua il movimento islamico smentisce di aver testato un nuovo missile,ma si dice pronto a difendere la popolazione di Gaza «con tutti i mezzi a sua disposizione».

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