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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.10.2009 Cambio direzione Unifil-Libano: la Spagna non è la benvenuta
Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 ottobre 2009
Pagina: 21
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Il generale italiano gradito a Gerusalemme. E Madrid si infuria»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/10/2009, a pag. 21, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Il generale italiano gradito a Gerusalemme. E Madrid si infuria ".

 Generale Graziano

GERUSALEMME — Una telefo­nata, una richiesta. Forse una promessa. E il semplice avvicen­damento di Claudio Graziano, il generale italiano che in Libano comanda i caschi blu dell’Unifil, diventa un pasticcio diplomati­co. Con Israele che ne chiede «di­scretamente » la proroga per altri sei mesi. Con Stati Uniti e Onu che altrettanto discretamente gradirebbero. Col premier libane­se Saad Hariri che, in via riserva­ta pure lui, non disdegna. Con la Spagna, cui spetta quel posto, che pubblicamente s’infuria. E in mezzo l’Italia, che s’è impe­gnata pubblicamente a cederlo, a cercare di contenere una nuo­va crisi fra alleati.
La rivelazione è della stampa israeliana. Qualche giorno fa, il premier Bibi Netanyahu ha chia­mato in gran segreto Silvio Berlu­sconi, per evitare che il generale Graziano molli l’incarico al colle­ga spagnolo Alberto Asarta. Mo­tivo ufficiale: «La delicata situa­zione in Libano». Motivo proba­bile: i rapporti complicati con Za­patero. Non si sa che cos’abbia ri­sposto il premier italiano anche se in settembre, alla Maddalena, con lo stesso Zapatero aveva an­nunciato l'avvicendamento: la Spagna ha solo 1.100 soldati, ma la rotazione ha già dato il coman­do alla Francia (1.480 soldati) e all’Italia (2.500). Qualcosa dev’es­sersi mosso, però, se ancora ieri il ministro della Difesa, La Rus­sa, ripeteva che «tutti ci chiedo­no di prorogare di qualche mese la missione».
La trattativa nascosta non è piaciuta a Madrid, già scottata dalle polemiche con Roma sul­l’Afghanistan e sul comando del settore Ovest: affidato agli spa­gnoli, nonostante abbiano lag­giù meno della metà dei soldati italiani e, pare, s’impegnino mol­to meno nei combattimenti. L’ambasciatore spagnolo ha chie­sto chiarimenti al viceministro degli Esteri israeliano, che a sua volta ha detto di cadere dalle nu­vole: non sapeva nulla della tele­fonata.
Un giornale, El Pais , par­la d’«un ricatto» italiano al­l’Onu: la proroga a Graziano, in cambio della permanenza di tut­to il contingente. Alla fine è Fran­co Frattini a placare: «La scaden­za per noi resta quella di febbra­io — promette il ministro degli Esteri —. La Spagna ha desideri molto forti che non intendiamo contrastare » .

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