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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
26.10.2009 Bandiere americane bruciate e soldati accusati ingiustamente din aver incendiato una copia del Corano
Kabul: protesta contro gli Usa

Testata: La Stampa
Data: 26 ottobre 2009
Pagina: 10
Autore: La redazione della Stampa
Titolo: «Protesta a Kabul, la polizia spara»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 26/10/2009, a pag. 10, l'articolo dal titolo "Protesta a Kabul, la polizia spara ".

Hanno bruciato fotografie di Obama e bandiere a stelle e strisce e gridato «Morte all’America», «Morte agli ebrei e ai cristiani». Erano poco più di mille, quasi tutti studenti universitari, e hanno attraversato il centro di Kabul spargendo la loro rabbia anti-americana. Quando sono arrivati davanti al Parlamento si sono fatti più minacciosi, hanno accennato a una carica e la polizia ha sparato in aria. La manifestazione contro la presenza occidentale in Afghanistan, la prima di queste dimensioni dal 2001, è finita così. Ad accendere la miccia, le voci che una pattuglia di soldati della Nato impegnati in un’operazione contro gli insorti talebani nella provincia di Wardak, a Sud della capitale, avevano bruciato una copia del Corano. «Ci siamo riuniti - ha raccontato uno degli studenti, Ihsanullah - per esprimere il nostro disgusto verso i soldati americani».
L’incidente sembra la replica di quello dell’anno scorso, quando un operatore freelance aveva passato ad Al Jazeera un filmato in cui si vedevano soldati americani che distribuivano copie della Bibbia tradotte in persiano, in un Paese dove è proibito per legge il proselitismo di religioni che non siano quella musulmana. I mullah avevano protestato, e i vertici Nato avevano ordinato di distruggere i libri. Questa volta la Nato ha aperto e chiuso subito l’inchiesta, concludendo che si tratta di voci prive di fondamento. Probabilmente alimentate dai taleban in ambienti universitari per far crescere la tensione in vista del ballottaggio del 7 novembre.
I due candidati, il presidente Hamid Karzai e lo sfidante Abdullah Abdullah, ieri hanno ribadito che il voto si deve tenere, e che non ci saranno accordi sottobanco. I due hanno parlato in un programma sulla Cnn. «Ho ricevuto assicurazione da tutti gli attori internazionale prima di accettare un secondo turno - ha spiegato Karzai -. Se ora non lo facciamo sarebbe un insulto alla democrazia». Abdullah ha però puntato il dito contro le condizioni di sicurezza: «L'America dovrebbe mandare subito i rinforzi».

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