martedi` 13 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






La Repubblica - La Stampa Rassegna Stampa
26.10.2009 Chi fa violenza a Gerusalemme
Alberto Mattone non la conta giusta. Aldo Baquis meglio

Testata:La Repubblica - La Stampa
Autore: Alberto Mattone - Aldo Baquis
Titolo: «Gerusalemme, scontri e arresti la polizia entra sulla Spianata - Gerusalemme, si riapre la guerra della Spianata»

Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 26/10/2009, a pag. 17, l'articolo di Alberto Mattone dal titolo " Gerusalemme, scontri e arresti la polizia entra sulla Spianata " preceduto dal nostro commento. Dalla STAMPA, a pag. 14, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo " Gerusalemme, si riapre la guerra della Spianata ". Ecco gli articoli:

La REPUBBLICA - Alberto Mattone : " Gerusalemme, scontri e arresti la polizia entra sulla Spianata  "

Alberto Mattone scrive : " La tensione sale a Gerusalemme, anche per il convegno-provocazione indetto nel settore Occidentale della città da un´organizzazione ultranazionalista israeliana "Eretz Israel Shelanou" ("la terra d´Israele è nostra") sul diritto degli ebrei di pregare nel luogo sacro all´Islam, proprio davanti alla moschea di Al Aqsa e al "duomo della Roccia " ". Per quale motivo un gruppo di rabbini non può organizzare un convegno a Gerusalemme? Ricordiamo a Mattone che la città è capitale indivisibile di Israele, Stato ebraico. Organizzare un convegno di rabbini non è una provocazione, come non lo è per gli ebrei il diritto di pregare davanti al Kotel, il cosidetto muro del pianto.
Gli israeliani non impediscono ai musulmani di pregare a Gerusalemme, mentre il contrario è sempre successo prima del '67, e, purtroppo, succede ancora. Ecco l'articolo:

Una giornata di duri scontri ieri nella Città Vecchia di Gerusalemme fra palestinesi e polizia israeliana. Quindici gli arresti e 34 feriti sono il bilancio dei nuovi disordini scoppiati tra manifestanti islamici che si erano radunati sulla Spianata delle moschee, luogo sacro per l´Islam e l´ebraismo, e più acceso focolaio di passioni religiose e nazionalistiche di arabi e israeliani.
La tensione sale a Gerusalemme, anche per il convegno-provocazione indetto nel settore Occidentale della città da un´organizzazione ultranazionalista israeliana "Eretz Israel Shelanou" ("la terra d´Israele è nostra") sul diritto degli ebrei di pregare nel luogo sacro all´Islam, proprio davanti alla moschea di Al Aqsa e al "duomo della Roccia". Un diritto negato dalla maggioranza dei rabbini d´Israele fin dall´occupazione di Gerusalemme est avvenuta nel 1967. Anzi, anche per allentare la tensione tra le due comunità, i capi religiosi hanno posto da anni un severo «divieto assoluto» per gli ebrei di visitare la Spianata, che si ritiene sorga sui resti del sito più caro agli ebrei, il Tempio distrutto dai romani nel 70 avanti Cristo.
L´ultima provocazione degli ultrà israeliani ha scatenato la collera dei palestinesi. Gli agenti dello Stato ebraico sono intervenuti sparando lacrimogeni, dopo che gli arabi avevano iniziato a lanciare pietre contro i visitatori che si trovavano sulla Spianata. Più di un centinaio di palestinesi si sono poi asserragliati all´interno di una delle moschee, e ne sono usciti solo a tarda sera. La polizia ha chiuso il sito «fino a nuovo ordine».
Le forze di sicurezza israeliane avevano rafforzato fin dalle prime ore di ieri la loro presenza nella Città Vecchia, in seguito ai numerosi appelli lanciati negli ultimi giorni da palestinesi e arabi israeliani, che invitavano «a difendere la Spianata delle moschee». L´Egitto si è detto «costernato» per gli scontri di ieri, mentre la Giordania ha dichiarato di essere «profondamente preoccupata» per quanto sta accadendo nella Città Vecchia di Gerusalemme. Secondo il ministero dell´Informazione di Amman, lo Stato ebraico compie «pericolose provocazioni» che mettono «a rischio la pace e la stabilità nella regione».

La STAMPA - Aldo Baquis : " Gerusalemme, si riapre la guerra della Spianata "

Gerusalemme ha vissuto ieri una nuova giornata di violenze quando centinaia di fedeli islamici si sono scontrati, a due riprese, con reparti della polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee, un luogo sacro sia ai musulmani che agli ebrei.
Di prima mattina la contesa Spianata si è trasformata in un campo di battaglia. Fedeli islamici armati di fionde hanno lanciato biglie contro gli agenti israeliani. Altri dimostranti hanno indirizzato contro di loro pesanti pietre e bottiglie incendiarie: in precedenza avevano cosparso il pavimento di olio per renderlo viscido e incontrollabile. La polizia ha reagito con irruenza ricorrendo a gas lacrimogeni e bombe assordanti. In seguito i disordini si sono estesi ai vicoli della città vecchia, ad alcuni sobborghi palestinesi di Gerusalemme, ai posti di blocco ai margini della Cisgiordania.
Venticinque palestinesi e nove agenti feriti, una ventina di fermi sono il bilancio immediato di una nuova giornata di disordini fomentati - secondo la polizia - dal Movimento islamico in Israele: una formazioni sempre più in sintonia con Hamas che, secondo diversi esponenti di governo a Gerusalemme, dovrebbe essere messa fuori legge.
Già da sabato i responsabili islamici della Spianata avevano lanciato appelli allarmati ai loro seguaci affinché giungessero domenica in massa a Gerusalemme per difendere la Moschea Al Aqsa (uno dei luoghi più sacri all’Islam) da possibili attacchi di «ebrei fanatici». Si riferivano a un convegno rabbinico, che si è svolto nella serata di ieri nel Palazzo di Salomone, una sinagoga di Gerusalemme Ovest, distante dalla Spianata. Rabbini nazionalisti hanno ribadito che è un dovere per gli ebrei ascendere sulla Spianata - dove fino al 70 d.C. sorgeva il Tempio di Gerusalemme - per elevarvi preghiere, in attesa che sia possibile edificarvi un nuovo Tempio. Alcuni di essi hanno auspicato il divieto di ingresso alla Spianata per i musulmani «che la stanno trasformando in una base terroristica anti-israeliana».
Questi eventi destano vivo allarme nella leadership della Autorità nazionale palestinese (che ha accusato il governo israeliano di puntare ad una escalation) e nei Paesi vicini, fra cui Egitto e Giordania, i quali hanno biasimato il comportamento della polizia israeliana. Anche l’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci) ha denunciato la «violazione» da parte della polizia israeliana e ha convocato una riunione straordinario del suo Comitato esecutivo per decidere come «rispondere».
Negli ambienti islamici si afferma che il governo israeliano avrebbe stanziato centinaia di milioni di dollari per «ebraicizzare» Gerusalemme: prove concrete non sono state avanzate, ma il messaggio basta da solo ad esacerbare gli animi e a far paventare che la moschea Al Aqsa possa rappresentare la miccia di una nuova intifada islamica.

Per inviare la propria opinione a Repubblica e Stampa, cliccare sulle e-mail sottostanti


rubrica.lettere@repubblica.it
lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT