Sull' OPINIONE di oggi, 23/10/2009, a pag.10, l'analisi di Michael Sfaradi sulle manovre militari Israele-Usa in Medio Oriente. Titolo " Esercitazioni in Medio Oriente USA e Israele "giocano" da soli. Segue AVVENIRE del 22/10/2009, a pag.8, con il titolo " Israele testa la difesa anti-Iran", preceduto da un nostro commento.

L'Opinione- Michael Sfaradi: " Esercitazioni in Medio Oriente USA e Israele "giocano" da soli.
Ieri mattina un po' a sorpresa e, per quanto possibile, in sordina, sono partite le più grandi ed importanti manovre militari che Israele abbia mai fatto dalla sua dichiarazione di indipendenza ad oggi. Alle manovre parteciperanno anche reparti delle forze armate statunitensi di stanza nel Mediterraneo. Mille marines, infatti, si addestreranno nei combattimenti in uno scenario di deserto roccioso, e in questo saranno affiancati dai corpi d'elite dell'esercito israeliano, Ghivati e tredicesima Golani, e dalla fanteria meccanizzata ed aviotrasportata. La parte più importante è riservata all'aeronautica e all'antimissilistica che incentrerà la sua attività nella simulazione di attacchi con missili balistici dall'Iran, Siria, Libano e dalla striscia Gaza. Oltre alla corposa presenza della marina israeliana, nel tratto di mare impegnato ed interdetto al traffico civile, sono presenti anche 17 unità della U.S. Navy equipaggiate con le più moderne apparecchiature per il riconoscimento e l'intercettamento dei missili balistici. Domani le manovre hanno in programma la parte più attesa e più importante. Verranno infatti lanciati, con pochi minuti di preavviso, due missili Patriot, che simuleranno un attacco con missili balistici. Le forze in campo dovranno intercettarli e distruggerli in volo prima che questi arrivino a bersaglio. Questa fase delle manovre è, secondo i vertici militari, la parte più importante dell'operazione. Anche se nei mesi scorsi, soprattutto dopo l'insediamento di Barak Obama alla Casa Bianca e la sua svolta in politica estera di apertura anche nei confronti del mondo arabo ostile ad Israele, l'alleanza fra gli Stati Uniti e lo Stato ebraico aveva subito decisi scossoni. Nonostante il Nobel per la pace alle proposte della Casa Bianca è mancata però la risposta positiva, da parte di diverse nazioni, che ci si aspettava. Forse l'ottusità dell'Iran sul tema del nucleare e il comportamento tenuto in fase di mediazione a Vienna, dove i rappresentanti di Teheran hanno messo "paletti" di tutti i generi, non ultimo la richiesta di esclusione della Francia dalle trattative, hanno fatto sì che l'attuale amministrazione statunitense, pur mantenendo vivo il sogno di una pace in medio oriente, abbia rialzato le difese di fronte alle minacce ed ai possibili pericoli, e rinnovata l'alleanza politico-militare con l'unico vero stato amico che hanno nella regione. Mentre l'Iran continua con il suo gioco delle tre carte con l'intento di imbrogliare il mondo e guadagnare il tempo necessario per arrivare all'arma atomica, USA ed Israele si preparano. È la prima volta infatti che le due forze armate affilano le armi e si organizzano nell'eventualità di dover combattere insieme la prossima guerra. Anche se il portavoce del ministero della difesa israeliano ha dichiarato che si tratta di esercitazioni programmate da tempo… nessuno ci crede. Si tratta invece di manovre che vanno a sostituire quelle che erano programmate in Turchia e che il primo ministro turco Erdogan, proprio per la presenza di aerei israeliani in ambito NATO, aveva fatto annullare. Un altro inquietante punto interrogativo arriva proprio da Ankara. Sì perché il governo turco a pochi giorni di distanza dall'annullamento delle manovre Nato, ha dato il via per l'impegno delle proprie forze armate in una esercitazione di terra e di cielo con l'esercito siriano. Un vero salto di barricata. Questo repentino cambiamento di rotta, con l'inevitabile avvicinamento della Turchia alle altre nazioni arabe ostili, dovrebbe far seriamente riflettere sul suo ruolo sia in ambito Nato che sullo scacchiere internazionale. Le manovre al largo delle coste israeliane sono, a nostro avviso, solo uno dei tasselli che stanno completando il Puzzle della situazione attuale nel bacino del Mediterraneo, e il quadro che ne esce, purtroppo, è motivo di forti preoccupazioni. Quello che fa riflettere, e qui il commento e' d'obbligo, e che USA e Israele, a prescindere dalla politica delle "dietro le quinte" che sta cercando di salvare il salvabile, sempre che sia possibile, hanno rinunciato ad una larga alleanza per contrastare le minacce iraniane, ed hanno preso atto che saranno sole a contrastare la follia dell'Iran e dei suoi alleati.
Avvenire- " Israele testa la difesa anti.Iran "
Al via le esercitazioni militari con la Marina americana per provare il sistema missilistico Nel mirino anche Siria e Hezbollah
DA GERUSALEMME
Con ampio spiegamento di mezzi militari e unità aeree e navali sono cominciate ieri mattina in Israele le due settimane di esercitazioni congiunte israelo- americane di difesa da missili, denominate Juniper Cobra. Si tratta delle manovre militari biennali più imponenti tra le forze armate dei due Paesi, giunte quest’anno alla decima edizione. Lo sfoggio di muscoli appare chiaramente rivolto all’Iran. L’esercitazione intende esternare tangibilmente il sostegno degli Stati Uniti a Israele nel caso di minacce alla sua esistenza. Nel comunicato congiunto emesso dal portavoce militare si afferma tuttavia che Juniper Cobra non intende essere una risposta a eventi in altre parti del mondo. Alle manovre partecipano un migliaio di militari americani del Comando Europeo (Eucom), giunti nei giorni scorsi nel Paese con una grande quantità di materiale militare, accanto a un uguale numero di soldati israeliani. L’importanza delle manovre è inoltre evidenziata dal fatto che si svolgono sotto il comando congiunto del comandante della sesta flotta Usa, ammiraglio Mark Fitzgerald, e del capo della Difesa aerea israeliana, generale Doron Gavish. Durante le due settimane di manovre saranno testati sistemi di difesa missilistica a corto, medio e lungo raggio dei due Paesi, come gli americani Thaad, Aegis e Patriot accanto all’antimissile israeliano Arrow, l’integrazione e il coordinamento tra loro. Sarà pure verificata la capacità di impianti radar avanzanti, nel Neghev e sulla costa, di individuare a grande distanza lanci di missili, anche con testate non convenzionali, contro Israele. A quanto risulta saranno simulati attacchi missilistici simultanei oltre che dall’Iran anche dalla Siria e dagli Hezbollah, che dispongono di razzi e missili in grado di colpire il territorio israeliano in profondità e città come Tel Aviv. Alcuni dei sistemi di difesa missilistica sono imbarcati su unità della marina militare Usa, presente per l’occasione con 17 navi nei porti israeliani e lungo la costa israeliana.
Il sottotitolo "Al via le esercitazioni militari con la Marina americana per provare il sistema missilistico" lascia erroneamente intendere che l'obiettivo dell'esercitazione militare sia il sistema missilistico Israeliano e Statunitense. Invece, come si legge poi nell'articolo, lo scopo è quello di testare il sistema anti-missilistico in vista di eventuali attacchi contro Israele. Inoltre il sottotitolo riporta la frase "Nel mirino anche Siria e Hezbollah" e genera la falsa impressione che l'esercitazione sia impostata per scopi offensivi quando, invece, si simulerà proprio un attacco simultaneo da parte sia della Siria che degli Hezbollah.
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