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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.10.2009 Esti Ginzburg, modella-soldato, attacca Bar Refaeli : la leva è un dovere
Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 ottobre 2009
Pagina: 20
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «La modella-soldato attacca la Refaeli : La leva, un dovere»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/10/2009, a pag. 20, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " La modella-soldato attacca la Refaeli: La leva, un dovere ".


Esti Ginzburg e Bar Refaeli

GERUSALEMME — Quando la buttano giù dalla branda all' alba, che non le capitava nem­meno per le sfilate. Quando de­ve marciare tenendo il passo, che non doveva farlo neanche in passerella. Quando deve la­varsi la divisa, che prima basta­va chiamare la laundry dell'al­bergo. Ecco, dice Esti Ginz­burg, allora sì che le viene in mente chi non deve fare que­ste cose. Una soprattutto: Bar Refaeli.
Modella come lei. Israeliana come lei. Eppure bell'imbosca­ta. Esti ha imparato subito a puntare («se dobbiamo aiuta­re il nostro Paese, non c'è da discutere: arruolarsi è un dove­re,
non una scelta...»), a mira­re («c'è un milione di cose che anche a me non piacciono, ma le faccio lo stesso...») e a far fuoco: «Il servizio militare fa parte delle cose in cui credo, dei valori in cui sono cresciu­ta. Evidentemente, c'è chi cre­de in altro».
Fuoco amico. Fuoco colle­ga. Si apre l'annuale caccia alla top model più esportata e dete­stata d'Israele, rea due anni fa d'avere scansato la naja e d'es­sersene pure vantata. Stavolta, a sparare è un visino paffuto e feroce che il primo giorno di caserma si guadagna qualche titolo scaricando l'arma sulla (ben più famosa) Refaeli. Del­la diciottenne Esti Ginzburg, fi­nita per due anni alla base di
Tel Hashomer, nessuno si sa­rebbe probabilmente accorto: ci ha pensato lei, annunciando il probabile ritiro dal Fashion System («ho già diciotto an­ni... ») e d'avere comunque ot­tenuto qualche licenza-pre­mio per partecipare al ciak d'un film.
Non è solo una lite da back­stage. Il background di questa
storia è che, a Bar, non ne fan­no più passare mezza. Da fi­danzata di Leo DiCaprio, si pre­se gl'insulti degli arabi che l'ac­cusavano d'avere trasformato il divo di Hollywood, sosteni­tore di Obama, in un «agente sionista». Non appena il gover­no Olmert decise di soprasse­dere sulla naja scansata, e no­minò la ragazza ambasciatrice culturale a Londra, ci fu chi an­dò a stracciare le copertine del­la top model davanti all'amba­sciata israeliana. Negli ultimi mesi la Wizo, organizzazione delle donne sioniste, ha prote­stato per l'uso d'una foto in bikini della Refaeli in una pub­blicità d'acque (slogan: «il Bar che hai sempre voluto a casa tua») e in una campagna di cel­lulari: la società telefonica Cell­com s'è dovuta scusare. Il 20 per cento dei ragazzi israeliani — religiosi, obbiettori o sem­plicemente indifferenti — ogni anno riesce a imboscarsi e la faccenda, chiaro, non pia­ce a chi sta ai check-point a ri­schiare la pelle. Qualche mese fa, il governo ha ordinato alle amministrazioni pubbliche di non invitare artisti che abbia­no evitato la divisa: a Marina Blumenthal, cantante d'origi­ne russa diventata famosa coi reality, renitente alla leva, è stato vietato d'esibirsi a una fe­sta del capodanno ebraico. La Refaeli ha chiesto aiuto a un ce­lebre pr, per rifarsi l'immagi­ne. Mica facile. L'unica forse è imitare Miri Mesika, altra can­tante: stufa d'essere apostrofa­ta pure per strada, a 26 anni ha mollato la band. E ha impara­to a rifarsi la branda.

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