lunedi` 12 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
27.09.2009 In arrivo due fiction TV su Pio XII
Ma fiction vuol dire finzione, gli spettatori lo ricorderanno ?

Testata: Corriere della Sera
Data: 27 settembre 2009
Pagina: 45
Autore: Emilia Costantini
Titolo: «Pio XII, la sfida delle due fiction»

Se la beatificazione di Pio XII è contrastata dal giudizio degli storici seri, può darsi che si realizzi grazie alla Tv. Sono infatti in arrivo due produzioni, una italiana e l'altra tedesca, in base a quanto leggiamo sul CORRIERE della SERA di oggi, 27/09/2009. a pag.45, nel pezzo di Emilia Costantini dal titolo " Pio XII, la sfida delle due fiction ". C'è la parola " fiction ", è vero, cioè finzione, quindi questo Pio XII " nuovo conio " non sarà altro che una finzione, ma sappiamo già quanto potere emana dal piccolo schermo. Se ci verrà presentato come un sant'uomo, gli spettatori lo crederanno, e al Vaticano l'operazione riuscirà. Aspettiamo di vederli, poi ne riparleremo.

ROMA — È in arrivo in tv un dop­pio Pio XII. Mentre in Italia la Lux Vi­de gira per Rai Fiction «Sotto il cielo di Roma» sul Vaticano e gli ebrei du­rante l’occupazione nazista (protago­nista l’americano James Cromwell) un’altra miniserie si prepara in Ger­mania: una produzione interamente tedesca, dove il pontefice però è in­terpretato da un italiano, Remo Giro­ne. «Francamente è curioso che i te­deschi scelgano un attore italiano, mentre gli italiani preferiscano un americano», commenta divertito Gi­rone, l’indimenticabile malvagio di tante Piovre tv.

La Lux Vide motiva la scelta di Cromwell per via della somiglianza con Papa Pacelli. Ma perché la pro­duzione tedesca ha puntato su Giro­ne? Risponde: «Ho lavorato spesso in Germania e mi conoscono. Poi, la produttrice tedesca Regina Ziegler voleva attori italiani nei ruoli da ita­liani. Ma qui non si tratta di una sem­plice biografia storica, dove sarebbe necessaria la stretta aderenza fisica al personaggio reale. Evidentemente non interessava un 'sosia', perché la sceneggiatura scava nel privato del Papa, restituendone un ritratto dove si esaltano i suoi rapporti personali con gli altri personaggi. In particola­re con suor Pascalina: figura centra­le nella storia di Pio XII». Il film Got­tes mächtige Dienerin è tratto dal li­bro di Martha Schad «Suor Pascali­na e Pio XII», proponendo una visio­ne più intimista del personaggio. «Per questo — spiega l’attore — ho accettato il ruolo».

In quello della suora, recita una fa­mosa attrice tedesca, Christine Neu­bauer, la regia è di Markus O. Ro­senmüller.

Ma la miniserie, girata tra Germania e Italia, non è destina­ta solo alla tv tedesca. Precisa Giro­ne: «Sono in corso trattative, per tra­smetterla anche su quella italiana».

La narrazione parte da quando il futuro pontefice è nunzio apostolico prima a Monaco poi a Berlino: «Co­nosceva molto bene la lingua e la cul­tura tedesche — continua il prota­gonista
— da ragazzino aveva avuto persino una bambina­ia tedesca. Negli anni in cui viveva tra Monaco e Berlino, conobbe suor Pascalina: non solo una segretaria, ma una per­sona di cui si fidava cie­camente e con cui strinse un rapporto di profonda stima e, suppongo, amici­zia. Tanto che poi, quando tornò in Italia, prima come Se­gretario di Stato poi eletto Papa, continuò a volerla accanto. Pascali­na gli fu vicino fino alla morte. Un rapporto strettamente personale, che fu la prima fonte di critiche: qualcuno sospettò addirittura che la relazione tra i due andasse oltre il le­cito e che comunque adombrasse una predisposizione del pontefice verso la nazione tedesca, avvaloran­do in seguito l’ipotesi che coltivasse simpatie anche per Hitler». E non era così? «Non lo poteva vedere, sa­peva benissimo che era un pazzo sanguinario. Ed è quello che viene descritto nel film che interpreto». Però, fu accusato di non aver pre­so posizioni forti e ufficiali con­tro la deportazione degli ebrei. «Questa storia del 'silenzio' di Pio XII sulle stragi naziste — spiega — parte da un te­sto di Rolf Hochhuth, 'Il Vi­cario', un dramma storico dei primi anni Sessanta, do­ve l’autore si interroga pro­prio sull’atteggiamento del­la Chiesa nei riguardi di Hitler. Il grande regista Erwin Piscator lo mise in scena nel 1963 ed esplose la polemica. Da qui è nata la leggenda negativa sulla figura del Papa. Ma va detto — aggiunge Girone — che Ro­ma è stata la città dove è stato salva­to il maggior numero di ebrei, mi pa­re oltre 10 mila, nascosti tra chiese e conventi, anche se Papa Pacelli non prese una posizione ufficiale, per­ché temeva ritorsioni antisemite». In che senso? «Quando iniziarono le deportazioni, un vescovo di Utrecht pronunciò un infuocato discorso contro Hitler: in seguito a quel di­scorso, furono rastrellati 4 mila ebrei. Il Papa allora deve aver pensa­to: se è accaduto questo orrore solo per il discorso di un vescovo, figuria­moci cosa può accadere se è la mas­sima autorità del Vaticano a lanciare il j’accuse . Insomma, temeva rappre­saglie contro gli ebrei, che però co­minciò ad aiutare nascondendoli». Dunque, viene completamente riabi­litato nel film? «La produzione tede­sca è assolutamente obiettiva. E ne esce una bella figura». Ma Remo Gi­rone, interpretandolo, che idea se n’è fatta? «Io sono chiamato a inter­pretare un personaggio e non ad esprimere una mia idea su di lui. Al di là delle polemiche — conclude— si cerca di ristabilire la verità storica e di rendere giustizia alla figura di un uomo che non si è sottratto alla responsabilità morale del suo ruo­lo » .

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante.


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT