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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
03.09.2009 Sulla nave Arctic Sea missili per l'Iran
A compiere il blitz sono stati agenti segreti russi

Testata: La Stampa
Data: 03 settembre 2009
Pagina: 13
Autore: Aldo Baquis
Titolo: «Sulla nave missili per l'Iran»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 03/09/2009, a pag. 13, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo "Sulla nave missili per l'Iran ".

 Arctic Sea

Abituati a vedersi sovente trascinati anche in vicende remote o bizzarre, gli israeliani non si sono stupiti ieri più di tanto quando hanno appreso che il settimanale Time riteneva che fossero legati al Mossad i «pirati» che fra luglio e agosto hanno inseguito la misteriosa imbarcazione finlandese Arctic Sea.
La vicenda della nave salpata dalla Scandinavia per l'Algeria con un carico di tronchi d'albero da due milioni di dollari e scomparsa dai radar per oltre due settimane era molto intricata. Per quale motivo Israele sarebbe comunque intervenuto ? Perché i tronchi erano in realtà missili S-300 destinati all'Iran, ipotizzava il settimanale.Ma secondo l'analista militare Ron Ben Yishai (Yediot Ahronot) in questa vicenda non ci sono mai stati «pirati». Nelle settimane in cui veniva affannosamente ricercata, la nave era sotto il ferreo controllo di otto super-agenti segreti russi. «Questa non è una teoria, ma una ricostruzione basata su informazioni da fonti disparate, in Russia e in Medio Oriente», ha spiegato alla televisione.
Ben Ishay è un analista militare rinomato in Israele, secondo lui la vicenda della Arctic Sea è maturata nella enclave russa di Kaliningrad, in ambienti sospesi fra ex ufficiali dell'Armata Rossa, commercianti ed affaristi, e trafficanti di armi. Avevano a disposizione una partita di razzi S-300 di un modello superato che potevano interessare l'Iran o la Siria. Alla fine di giugno - sostiene - fu firmato un contratto di vendita con il rappresentante di uno Stato mediorientale.
Ma a Kaliningrad c'era qualcuno con gli orecchi ben tesi. Un servizio segreto straniero (forse il Mossad, ma Ben Yshai non lo dice apertamente) avverte così i servizi russi, che cadono dalle nuvole. Mosca è scettica, ma promette di guardare meglio cosa ci sia davvero a bordo della Arctic Sea, fra i tronchi esposti in bella mostra. La partenza dalla Finlandia non viene disturbata: ma una volta al largo la Arctic Sea è avvicinata da una imbarcazione svedese che sembra in difficoltà. Il suo equipaggio si esprime in inglese: ma una volta a bordo della Arctic Sea passa al russo, ed assume il controllo della nave. Poi inizia la ispezione vera e propria: si tratta appunto di missili S300.
Quando un commando russo assume infine a Capo Verde il controllo della nave, chiede che otto grandi aerei militari da trasporto ne riportino il carico segreto in Russia. E il giorno dopo - nota ammiccando l'analista - il presidente russo Medvedev riceve a Soci la visita a sorpresa del Capo di stato di Israele Shimon Peres.

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